Occupazione
L'autunno di Stellantis tra Ue, tavolo auto e sindacati
Entro l’anno i nuovi modelli Jeep Compass e Fiat 500 ibrida
Lo sviluppo del confronto avviato con l’Europa sul futuro dell’auto, il nuovo tavolo del settore con il ministro Urso, l’atteso incontro tra l’amministratore delegato Antonio Filosa e i sindacati. Sono queste le scadenze principali - nessuna ha ancora una data precisa - nell’agenda di Stellantis delle prossime settimane. Intanto l’azienda prepara il lancio dei nuovi modelli: a ottobre inizierà la produzione della Jeep Compass a Melfi e a novembre quella della Fiat 500 ibrida a Mirafiori, due vetture sulle quali l’azienda punta per aumentare la quota di mercato. Il 30 ottobre, poi, saranno resi noti i conti del terzo trimestre.
«Entro il mese di ottobre riconvocheremo il tavolo automotive per aggiornare lo stato di avanzamento degli investimenti di Stellantis nei singoli stabilimenti e presentare i provvedimenti predisposti per la filiera della componentistica con risorse, già stanziate, pari a 2,5 miliardi di euro per le filiere della piccola e media impresa» ha spiegato il ministro delle Imprese, Adolfo Urso che nei giorni scorsi ha visto Filosa.
I sindacati, invece, non hanno ancora incontrato l'amministratore delegato e martedì scorso gli hanno scritto per ribadire l’urgenza del confronto. «Crollano le produzioni, aumenta l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, cala l'occupazione ma soprattutto non ci sono prospettive per la ricerca, lo sviluppo e la produzione. E’ necessario confrontarsi su un piano industriale che dia concrete soluzioni produttive e occupazionali a tutti gli stabilimenti» ha detto Michele De Palma, segretario generale della Fiom. «Vogliamo poterci confrontare prima che sia varato il nuovo piano industriale, per esporre il punto di vista dei lavoratori italiani oggi fortemente colpiti dalla cassa integrazione e soprattutto per immaginare la strada di un possibile rilancio» ha detto il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. Il numero uno della Fim Ferdinando Uliano ha sottolineato che «la situazione degli stabilimenti italiani si sta rivelando ulteriormente negativa in questo 2025, con il ricorso massiccio alla cassa integrazione che interessa la totalità dei siti produttivi e coinvolge mediamente il 50% dei lavoratori. E’ sempre più impellente una revisione del piano industriale degli stabilimenti italiani alla luce del peggioramento significativo dei volumi produttivi».
Tra le situazioni da definire c'è quella dello stabilimento di Termoli, in Molise, dove la sospensione dell’investimento sulla Gigafactory richiede un nuovo impegno da parte di Stellantis per garantire prospettive future.