i numeri
I lucani sono «litigiosi»? Aumentati i ricorsi al Tar ma la giustizia amministrativa dà risposte celeri
Sono questi i caratteri essenziali della relazione introduttiva dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025 del Tar per la Basilicata
Sono decisamente litigiosi i lucani, ma la giustizia amministrativa non li lascia con il fiato sospeso per molto tempo. Sono questi i caratteri essenziali della relazione introduttiva dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025 del Tar per la Basilicata, letta dal presidente Fabio Donadono a Potenza. I dati maggiormente significativi del bilancio del 2024 sono quindi quelli appena citati: per ogni 10 mila abitanti vengono proposti al Tar 10,75 ricorsi, a fronte di un dato italiano che è di 8,9. A fronte di questo la durata media dei processi amministrativi si è attestata a 198 giorni nel 2024, mentre erano 364 nel 2019. A detta di Donadono, il bilancio di un anno è assolutamente positivo in relazione allo svolgimento delle cause e al personale in servizio, ai numeri e alle fattispecie di argomenti trattati. Nella relazione si può leggere dettagliatamente che dal 2022 al Tar Basilicata si è registrato un abbattimento del 99% dei contenziosi che risultavano pendenti alla fine del 2019. Degli 834 ricorsi dell’epoca attualmente ne resta appena uno, a fine 2024 erano 312 con una riduzione del 63% rispetto al 2019; sono stati presentati 567 ricorsi; ed il numero di ricorsi definiti è passato da 660 del 2023 ai 574 del 2024. Infine, in via di decisioni appellate, il Tar lucano ha riformato meno del 9% dei provvedimenti adottati in primo grado.
Riguardo agli argomenti trattati, si è registrato un calo di 22 casi nel settore dell’edilizia passati dai 40 del 2023 ai 18 del 2024, sono calati di dieci casi anche i ricorsi in tema di ambiente e di 33 le richieste sulla “Legge Pinto.” “Essendo monocellulari ci occupiamo dell’intero ventaglio del diritto amministrativo -ha spiegato il presidente -quindi tutte le materie. In Basilicata il contenzioso riguarda specialmente le materie che sono più complicate come ambiente, energia appalti, enti pubblici e concessioni”. “Abbiamo eliminato quasi tutto l’arretrato e laddove non ci siamo riusciti è stato solo per ragioni ostative per la loro definizione. Il bilancio è ampiamente soddisfacente, anche se sappiamo benissimo che il nostro è un servizio alla collettività ed è proprio dagli utenti, per il servizio che loro forniamo, che dobbiamo ricevere un parere positivo che non sia il mio“, ha sottolineato Donadono, pur non negando che qualche problema persiste in relazione a un organico che per taluni aspetti resta carente: “Non siamo mai stati a pieno regime, nel personale di segreteria mancano 3 elementi su 11, nel personale di magistratura mancano due su sei rispetto agli organici di diritto che sono stati aumentati l’anno scorso sia per la magistratura che per la segreteria. Probabilmente c’è la convinzione che con le forze che abbiamo ce la facciamo a reggere il carico, e non ci vengono date ulteriori forze. Ce la facciamo, con un po’ di sforzo, anche se il problema è che soprattutto nelle piccole strutture è che il venir meno temporaneo di una singola persona può mettere a rischio l’efficienza complessiva di tutta la struttura e per questo insistiamo dicendo che dovrebbe essere in qualche maniera colmato il vuoto di organico che si è determinato.”