Il report
L'economia in Basilicata frena: male il petrolio, auto in ripresa
L'aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia. Resiste e rilancia solo il comparto turistico, con Matera che fa la parte del leone
POTENZA - Nei primi nove mesi del 2023 la crescita dell’economia lucana ha rallentato: è il principale elemento che emerge dall’aggiornamento congiunturale «L'economia in Basilicata» presentato stamani nella filiale di Potenza della Banca d’Italia.
In particolare, è stato spiegato che «secondo l’indicatore trimestrale delle economie regionali della Banca d’Italia (Iter), nel primo semestre del 2023 il prodotto è aumentato dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2022: un valore sostanzialmente in linea con quello dell’Italia e del Mezzogiorno (1,2%)» ma «di molto inferiore rispetto alla media del 2022 (3%)». E «le informazioni disponibili indicano che la debolezza dell’attività economica si sarebbe estesa anche al terzo trimestre». In «coerenza» con l’andamento generale dell’economica lucana, anche l'analisi dell’intermediazione finanziaria, con la crescita, ad esempio, dei prestiti alla clientela residente in Basilicata «che aveva gradualmente rallentato nel corso del 2022 e che si è arrestata nei primi mesi del 2023».
Tra i dati analizzati dalla Banca d’Italia, è stato inoltre messo in evidenza che «la produzione di petrolio greggio e di gas si è ridotta nel primo semestre di quest’anno (rispettivamente del 6,8% e del 9,6% nel confronto con lo stesso periodo del 2022. Anche a causa - è scritto nel rapporto - della flessione dei corsi degli idrocarburi avviatasi nella seconda metà dello scorso anno, il valore della produzione estrattiva è diminuito in maniera significativa (di quasi un terzo per il petrolio e di oltre la metà per il gas)».
Il comparto dell’auto ha invece «mostrato segnali di ripresa, grazie al venir meno delle difficoltà di approvvigionamento di alcun input riscontrate nel biennio precedente». A questo proposito, nel primo semestre del 2023 la produzione dello stabilimento Stellantis di Melfi «è risultata superiore di quasi un quinto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, contribuendo anche a sostenere le esportazioni regionali: i livelli produttivi rimangono comunque di molto inferiori a quelli pre-pandemici».
All’andamento «di ulteriore crescita» del settore dei servizi ha «contribuito il comparto turistico»: tra i «numeri» in positivo illustrati vi è quello degli stranieri che hanno scelto Matera, superiore anche a quello del 2019, anno nel quale la città dei Sassi fu Capitale europea della Cultura.