Economia e territorio
Fuga delle banche dalla Basilicata: è desertificazione dei servizi di credito
Coinvolge 58 comuni lucani, interi paesi senza sportelli e filiali. I sindaci di Miglionico e Pomarico guidano il fronte di chi chiede il ripristino dei servizi. Il monitoraggio della Uilca
Al posto dell’unica banca di Miglionico (la Bper) è rimasto solo un bancomat. L’istituto di credito ha chiuso esattamente un anno fa. La Uilca, l’organizzazione di categoria dei bancari della Uil, ha voluto far diventare il comune del Materano un simbolo della desertificazione dei servizi di credito che in Basilicata coinvolge direttamente 58 comuni per un totale di 65mila cittadini.
«Se chiude uno sportello in una periferia di una grande o media città quasi nessuno ci fa caso perché nel raggio di qualche km ce n’è un altro, ma – dice il sindaco di Miglionico Francesco Comanda – da noi significa tagliare fuori un’intera comunità composta in maggioranza da persone anziane che non utilizzano internet e non sanno nulla della banca on line oltre a quelle dei vicini comuni». Comanda racconta cosa è successo quando improvvisamente l’istituto di credito ha messo il cartello di chiusura. «Abbiamo attivato ogni tipo di pressione, una seduta aperta del consiglio comunale, scritto alla Regione, coinvolto i colleghi dei Comuni limitrofi senza alcun risultato. La logica aziendale è prevalsa». Per questo alla manifestazione voluta dalla Uilca davanti all’igloo installato in Piazza Popolo ha ripetuto insieme ai rappresentanti sindacali e cittadini «Chiusura filiali? No, grazie». Insieme a lui con la fascia tricolore il sindaco di Pomarico Francesco Mancini che non esclude possa succedere anche nel suo paese.
«Come abbiamo fatto per la sanità, noi sindaci del Materano – sostiene – dobbiamo fare rete per difendere le nostre popolazioni dalla progressiva spoliazione di servizi. Vogliamo mandare un segnale forte al Governo perché in questo modo non si fa nulla per salvare i piccoli comuni, anzi di fatto si invita la gente ad andare via». Attorno all’igloo i dirigenti del sindacato dei lavoratori bancari Vito Daniele Cuccaro, segretario regionale, Luca Faietti, segretario nazionale, il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli, il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Polese, il consigliere regionale Luca Braia. In Basilicata - riferisce il segretario regionale Uilca-Uil Vito Daniele Cuccaro - sono ad oggi circa 65.000 i cittadini, residenti nei 58 comuni rimasti privi di filiali, che non hanno più accesso ai servizi bancari. Solo negli ultimi 5 anni si è registrato in regione un calo delle filiali del 22%, con la chiusura di ben 49 sportelli, e i dipendenti bancari sono ormai scesi sotto la soglia delle 1000 unità. La conseguenza per l’utenza, soprattutto quella meno informatizzata e più anziana, è l’impossibilità ad accedere a servizi bancari e finanziari di base, se non spostandosi, il più delle volte senza mezzi pubblici a disposizione, per decine di chilometri.
La Campagna Uilca – evidenzia il segretario nazionale Faietti riferendo dei consensi ottenuti dai Governatori e sindaci di numerose regioni del centro-nord - intende accendere i riflettori sulla carenza di sportelli bancari nel territorio, che impatta negativamente sulla popolazione più vulnerabile e sulle imprese di piccole dimensioni, anche in considerazione della cruciale funzione sociale che le banche svolgono come presidio economico e di legalità nell’erogazione del credito. Per Tortorelli «questo è purtroppo solo l’esempio della spoliazione di servizi nei nostri piccoli comuni che riguardano banche, scuole, sanità. Lo slogan della Uil “dare valore a chi crea valore” racchiude la nostra battaglia contro la desertificazione prima di tutto demografica e per puntare su infrastrutture e servizi spendendo le risorse del Pnrr e dei fondi comunitari in questa direzione».
Il segretario generale nazionale della Uilca Fulvio Furlan, ha poi concluso a Potenza i lavori del Consiglio regionale dell’organizzazione, ha sottolineato che «il Sud paga il prezzo più alto della chiusura delle filiali. Per questo la prima tappa del nostro tour al Sud in Basilicata (la seconda è domani a Bari) intende riaccendere l’attenzione delle Regioni e della politica tutta per il forte impatto sull'economia meridionale. Senza istituti economico-finanziari all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte tra tutte il Pnrr di cui l’uso delle risorse deve avvenire in maniera corretta ed efficace il Mezzogiorno resterà indietro. Tutto il sistema bancario del Paese - ha detto Furlan - va monitorato e non può essere limitato a due soli grandi poli mentre aggregazioni e fusioni tra banche vanno sottratti a logiche di profitti ed affrontati con logica industriale nell'interesse dell'economia di tutto il Paese». Tra le proposte operative quella rivolta alla Regione di istituire un Osservatorio regionale del credito.