Nei paesi lucani

Basilicata, corsa al «Sismabonus» per abitazioni più sicure

Massimo Brancati

Il patrimonio edilizio è in pericolo, ma finora la spesa è stata concentrata solo sull’energia. A Moliterno e Chiaromonte concreti esempi di cosa è possibile fare per mettere in sicurezza gli edifici

Il devastante terremoto in Turchia e Siria ha riacceso l’attenzione specie nelle aree sismiche lucane e del Paese sulla detrazione del Sismabonus che è pari al 50% per le spese sostenute ed è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024. Ma secondo i dati del Consiglio Nazionale degli Ingegneri sinora oltre il 90% dei fondi sono stati utilizzati per la riqualificazione energetica e solo il 5% per l’adeguamento sismico. Le immagini in tv dei palazzi letteralmente sbriciolati in Turchia e Siria ci ricordano che il patrimonio edilizio privato e pubblico in gran parte risale a prima del terremoto del 1980 e che almeno un terzo non ha beneficiato di interventi della ex legge 219/81 e che comunque siamo già oltre i 40 anni dei primi interventi realizzati con tecniche considerate superate dalla nuova tecnologia antismica.

Alcuni esempi di cosa è possibile fare in concreto per mettere in sicurezza le abitazioni vengano da Moliterno e Chiaromonte dove il Gruppo Cestari, con un pool di esperti a Moliterno e l’insediamento nel centro della Val d’Agri di un vero e proprio Centro di Assistenza e di consulenza professionale, ha realizzato due interventi significativi. A Chiaromonte una casa unifamiliare oggetto di intervento, risale tra il 1880 ed il 1890. Il fabbricato è costituito da due livelli, piano terra e piano primo, accessibili entrambi da ingressi indipendenti. Insieme all’intervento di efficientamento energetico per il sisma bonus sono stati realizzati interventi di ripristino rinforzo di elementi strutturali, travi, pilastri e rifacimento salai, rinforzo delle fondazioni con cordoli perimetrali, rifacimento copertura. A Moliterno il progetto riguarda un fabbricato risalente alla seconda metà del 1800, oggetto, nel corso degli anni a diversi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria conservando, cionostante, la sua ossatura originaria; due piani seminterrati e da due piani fuori terra con sovrastante piano sottotetto.

È stato attuato il rinforzo delle strutture portanti verticali e degli «ammorsamenti» tra le stesse con applicazione di betoncino armato e realizzazione di sistemi di cordolature in cemento armato in fondazione, di livello ed al coronamento; demolizione/rinforzo della vecchia struttura di copertura in legno massiccio in luogo di una più performante in legno lamellare; rifacimento del manto di finitura in coppi di laterizio; miglioramento dei collegamenti tra gli elementi non strutturali e, tra gli stessi e gli elementi strutturali.

Avvertono i tecnici del Centro operativo di Moliterno: tutti hanno realizzato un cappotto termico ma molto rari sono purtroppo i casi di miglioramento sismico con l’aggravante che se realizziamo un cappotto termico su una struttura si aumenta l’esposizione e quindi il rischio sismico. Accade infatti che se per il Bonus 110 si è registrato un discreto interesse, nel periodo 2017-2018 il Sismabonus si stima abbia attivato una spesa di oltre 170 milioni di euro, e si prevede che nel 2019 la spesa possa essere stata di almeno 70 milioni. Negli ultimi anni si sono assottigliati gli interventi al punto che risulta difficile persino aggiornare i dati. Con la proroga l’auspicio è la riattivazione di progetti di edilizia antisismica per non perdere l’occasione del sisma bonus. «Il supporto, la pianificazione e il raggiungimento di un obiettivo è proprio il nostro compito principale per mettere in sicurezza le abitazioni»: dicono alla sede di Moliterno del Gruppo, fondato dall’ing. Alfredo Cestari che attraverso la collaborazione con primari enti di validazione e certificazione a livello nazionale (Deloitte, Ey, Pwc e altri), sta realizzando numerosi progetti non solo in Basilicata, Campania, Calabria ma su tutto il territorio nazionale. Un servizio che risulta prezioso per i Comuni che in gran parte non dispongono di professionalità tecniche e sono alle prese con progetti, anche complessi, che riguardano scuole ed immobili pubblici da riammodernare e per il risparmio energetico. «Con la proroga – afferma Cestari - ci sono pertanto tutte le condizioni e le opportunità che enti pubblici e locali e cittadini non devono farsi sfuggire – sottolinea – per rimette in moto il motore dell’edilizia, un comparto fondamentale per l’economia locale, regionale e nazionale e per programmare interventi di sicurezza antismica, recupero urbano e risparmio energetico. Mettere in sicurezza la propria abitazione con i moderni prodotti basati sulla duttilità, i sistemi di alta tecnologia non solo è possibile ma è l’unica arma di prevenzione autentica dagli effetti del terremoto».

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