il caso
Alberobello, 16enne gettò un gatto nella fontana e diffuse il video sui social: reato estinto dopo la messa alla prova
L'associazione che l'aveva denunciata aveva richiesto che il programma, di 7 mesi, fosse volto ad approfondire la gestione delle sue emozioni e l’empatia verso gli animali
Si è tenuta ieri, 15 dicembre, presso il Tribunale per i Minorenni di Bari l’udienza per la verifica finale dell’esito della messa alla prova da parte della ragazza che, a favore di telecamera, aveva scagliato con un calcio il gatto Grey in una fontana di Alberobello, nel gennaio 2024, divulgando poi sui social con orgoglio il suo gesto. Il processo si è concluso con sentenza di non doversi procedere per estinzione del reato per esito positivo della messa alla prova a cui, la minorenne imputata, aveva fatto richiesta di accedere.
Lo fa sapere l'associazione Lav, che ha partecipato a tutte le udienze calendarizzate mediante il proprio difensore e che ha «chiesto ed ottenuto dal Giudice che il programma di messa alla prova fosse articolato in un serio e rigoroso percorso, della durata finale di 7 mesi, volto ad approfondire non solo la personalità della minorenne ma anche la gestione delle sue emozioni, in particolare l’empatia verso gli animali e l’educazione a tenere comportamenti legali»: «Auspichiamo - ha dichiarato Annarita D’Errico, responsabile LAV degli Sportelli contro i maltrattamenti sugli animali e avvocata che ha seguito il caso - che la denuncia e il processo subito possano aver fatto prendere coscienza non solo all’autrice materiale del gesto, ma anche a molti suoi coetanei, circa l’importanza di alcune loro azioni che possono costare la vita di un essere vivente».
Grey era un gatto libero, viveva ad Alberobello, in centro, quando per qualche like quella ragazza, compiendo un gesto violento, ne aveva decretato la morte. L’orribile gesto, immortalato in un video, era andato virale sui socialnetwork, e la dinamica dell’azione era stata ricostruita e la colpevole rintracciata.
La Sede LAV di Bari, città in cui è attivo uno degli Sportelli LAV contro i maltrattamenti, aveva sporto denuncia nei confronti della giovane autrice del gesto e anche nei confronti di chi l’aveva ripresa con il cellulare pronunciando frasi che la incitavano. Persona che, però, non risulta essere stata mai identificata ed in relazione alla quale la Procura minorile di Bari non ha mai esercitato l’azione penale.