serie b
Bari, contro il Mantova tre punti di platino ma confusione totale
Il Mantova fa un figurone pur perdendo, i biancorossi? La solita fragilità, poco nerbo, atteggiamento remissivo
Se la partita fosse una «sentenza» non ci sarebbero dubbi: il Bari, la squadra peggiore del campionato. E per distacco. Il Mantova, l’ultima della classe, fa un figurone pur lasciando i tre punti al «San Nicola». La penultima (sigh) si aggrappa a un risultato striminzito e immeritato. Lasciando aperto più che mai il dibattito su una squadra che continua a offrire prestazioni sconcertanti. No, questa non è nemmeno quella che tutti chiamerebbero una vittoria «sporca». Una partita «sporca» si nutre di difficoltà nell’espressione del gioco e di errori tecnici. Ma è gonfia di carattere, cattiveria, personalità, spessore emotivo. No, non offendiamo le squadre che sanno essere «sporche». Il Bari, questo Bari è molto meno. Qualcosa di vicino al nulla.
La gente biancorossa non ne può più. Fischi e striscioni contro tutto e tutti, la misura è davvero colma. E chissenefrega del risultato. I ragazzi della «nord» sono stati di parola. Alla vigilia del campionato, pur suscitando confronti abbastanza accesi, avevano deciso di deporre le «armi» scegliendo di stare al fianco della squadra. A patto di vedere il «fuoco» prim’ancora che i risultati. Dopo nove giornate così, alzano la voce. Prima, durante e dopo la partita. Dando seguito al serrato faccia a faccia con il gruppo squadra prima della partenza per il ritiro a Castel di Sangro.
La partita? Surreale. La pochezza del Bari, uno schiaffo alle ambizioni. La solita fragilità, poco nerbo, atteggiamento remissivo. Il gioco, non pervenuto. Ma non è questo il problema più grosso. Non è una questione di lana caprina. Calciatori divorati dalla tensione, almeno si spera sia davvero così senno sarebbe davvero un «casino» affacciarsi sul futuro e immaginarlo sereno. Gioca solo il Mantova, col Bari che sostanzialmente sta a guardare. Le percentuali lombarde nel possesso palla sono di marca... catalana: 72%, il picco più alto, roba da non credere. Una scelta di Caserta? Se sì, avrebbe rinnegato quello che ha raccontato finora. Impotenza? Peggio che andar di notte.
Per fortuna, in avvio di ripresa, ci scappa un golletto del solito Moncini. In una delle pochissime volte in cui il Bari è riuscito a superare la metà campo. E non è un’esagerazione. Un «pianto» prima del vantaggio, pochissima roba anche dopo. Castrovilli nullo, Verreth e Maggiore al piccolo trotto, Dorval e Dickmann con i soliti limiti difensivi, Antonucci poco concreto. Nemmeno il vantaggio ha il potere di agitare le acque nella partita biancorossa. E anche quando, negli ultimi venti minuti, si sceglie di mettere il «pullman» davanti a Cerofolini i risultati sono inquietanti. Il Mantova domina e staziona dalla trequarti in su con una facilità disarmante. Altro che ultima in classifica. Al Bari riesce anche questo, rendere convincente anche una squadra in piena crisi d’identità (due punti nelle ultime sei giornate). Fioccano i pericoli. E per pochi centimetri (fuorigioco) non ci scappa quello che sarebbe stato il meritatissimo pareggio virgiliano. Un disastro, senza se e senza ma.
Una domanda, senza correre il rischio di sembrare indiscreti: ma quando finirà questa «mattanza» emotiva?