Il blitz

Droga ed estorsioni, operazione all'alba tra Modugno, Noicattaro, Rutigliano e Lecce: 8 arresti TUTTI I NOMI

Carabinieri in azione per smantellare un’organizzazione che avrebbe imposto il controllo del territorio con minacce e intimidazioni

Dalle prime ore di questa mattina è in corso una vasta operazione dei carabinieri della Compagnia di Modugno, impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 8 persone ritenute coinvolte in un’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti e, per alcuni indagati, anche a reati di estorsione aggravati dal metodo mafioso.

Il blitz, scattato all’alba, interessa diversi comuni della provincia di Bari e Lecce, in particolare Modugno, Noicattaro e Rutigliano, oltre al capoluogo salentino. L’operazione è il frutto di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, che avrebbe consentito di ricostruire una fitta rete di traffici illeciti e collegamenti con ambienti della criminalità organizzata locale.

In carcere Nicola Annoscia, 36enne, Michele Cioce, 43enne, Pasquale Colasuonno, 36enne, tutti di Noicattaro; Vincenzo Divittorio, 46enne e Francesco Vavalle, 50enne di Rutigliano. Agli arresti domiciliari Vito Borracci, 54enne, Diego Grassi, 21enne, e Giovanni Morcavallo, 29enne, tutti di Noicattaro.

Droga chiamata con il nome "piastrelle» oppure «mousse». Un locale industriale trasformato in luogo di stoccaggio di hashish e marijuana. Uno smercio di droga che avveniva anche davanti alla stazione di Noicattaro (Bari). Dosi cedute ai pusher che nel periodo a ridosso del Natale, avrebbero dovuto versare un surplus di 500 euro utili a sostenere, secondo l’accusa, i componenti del clan. È quanto scoperto dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Bari, e denominata Tomato e Pea dai soprannomi di due degli otto indagati, di cui tre finiti ai domiciliari mentre per gli altri, il gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Salvatore, ha disposto il carcere. Tra loro ci sono Nicola Annoscia, 36enne soprannominato pomodoro in ambito criminale e figlio di Giuseppe affiliato al clan Parisi, e Pasquale Colasuonno, 35 anni di Noicattaro detto pisellino. Per i due, il giudice ravvisa una «pericolosità sociale estremamente elevata». Tutti sono accusati a vario titolo di acquisto e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e di estorsione aggravate dal metodo mafioso. Utili agli accertamenti investigativi, compiuti tra il 2023 e il 2024, sono state le attività di intercettazione svolte e le rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia da cui è emerso «il coinvolgimento di un dipendente di una nota azienda, che si occupava di cedere le dosi di stupefacenti ai suoi colleghi durante i turni di lavoro», spiegano gli investigatori che così sono riusciti a ricostruire «la modalità di approvvigionamento, distribuzione e vendita della droga, che da Noicattaro veniva rifornita a diversi spacciatori». Nell’operazione di oggi uno degli indagati è stato anche arrestato in flagranza di reato perché aveva cocaina, hashish e del concentrato di cannabis oltre a 9.500 euro in contanti, una macchina conta banconote professionale, un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento delle dosi. Nel corso dell’indagine, sono state arrestate in flagranza due persone accusate di spaccio di sostanze stupefacenti ed è stato sequestrato un chilo di droga tra cocaina, hashish e marijuana.

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