LA VICENDA
Bitonto, lettere anonime ai negozianti «Attenti, il consigliere vi farà chiudere»
Attaccato da ignoti il consigliere Franco Natilla, che replica: «Affermazioni false e diffamatorie. Che toccano il senso stesso delle istituzioni democratiche e del confronto civile»
Nome e cognome, indirizzo di casa, numero di telefono, modello e targa della sua auto e finanche luoghi frequentati abitualmente in alcune ore della giornata. Indicazioni precise per aiutare i titolari di pubblici esercizi e circoli cittadini a trovare il consigliere comunale di opposizione Franco Natilla, lo stesso che, come scrive falsamente il mittente, avrebbe richiesto alle autorità di procedere alla chiusura delle loro attività, in quanto ritrovo di gente poco raccomandabile.
Sono queste le informazioni, «false e con toni gravemente diffamatori», riportate in alcune lettere anonime recapitate nelle scorse settimane a più di un locale bitontino, due delle quali, datate rispettivamente 20 e 27 agosto, giunte per caso a conoscenza del rappresentante del movimento politico I Riformisti – Fronte del Lavoro.
«Sono stato informato da alcuni amici miei e di mio figlio - ha rivelato Natilla durante la conferenza stampa convocata ieri - per rendere pubblica la grave vicenda, che non riguarda solo la mia persona, ma tocca direttamente il senso stesso delle istituzioni democratiche e del confronto civile».
Il «gesto vile», messo in atto da ignoti, avrebbe per lui un duplice obiettivo: da un lato mettere a rischio l’incolumità sua e della sua famiglia, dall’altro «tentare di intimidirmi e zittirmi, screditando il mio ruolo di consigliere comunale, presidente della commissione Controllo e Garanzia, e la mia attività politica, da sempre improntata alla trasparenza, alla legalità e alla tutela dell’interesse pubblico».
«Non ho nulla a che fare con quanto riportato in quelle lettere - ha voluto rimarcare il politico bitontino -. Si tratta di un attacco orchestrato, anonimo e codardo, già portato all’attenzione delle autorità competenti». Un’operazione intimidatoria di cui non si conosce con precisione la portata: «Non so a quante altre persone possa essere stata recapitata una comunicazione simile, ma invito chiunque l’abbia ricevuta a contattarmi personalmente e a consegnarmi lettera e busta». Prove necessarie per cercare di risalire agli autori. «Chi pensa di poter intimidire chi rappresenta le istituzioni, ha sbagliato bersaglio» ha tuonato il consigliere, chiarendo come le lettere anonime non riusciranno a zittire la sua voce né a fermare il suo impegno politico.
«Continuerò a fare il mio dovere, a testa alta, al servizio della città e nel rispetto della legge» la promessa di Natilla, che pure ha aggiunto come si percepisca «un malcelato fastidio, all’interno di una parte residuale dell’apparato amministrativo, di fronte alle legittime richieste di chiarimenti avanzate nell’esercizio delle mie funzioni. Fastidio che diventa tanto più evidente quanto più numerose sono le domande e tanto più si ritardano le risposte».
«Mi viene da pensare a qualche maldestro tentativo di delegittimare la mia funzione di consigliere comunale e il ruolo di controllo che la legge mi attribuisce - ha continuato il presidente della commissione comunale di Controllo e Garanzia -. Tutto questo non può essere tollerato e lo affermo con estrema fermezza perché la politica bitontina non può operare in un clima caratterizzato da silenzi e intimidazioni». Anzi, ha concluso, «la politica, con la P maiuscola, al cospetto di atti tanto gravi, è tenuta a innalzare un muro invalicabile attorno all’autore», chiunque esso sia.