la sentenza
Codice Interno, 103 condanne per l'inchiesta su mafia e politica a Bari: 9 anni a Olivieri, 11 a Savino Parisi ed Eugenio Palermiti
Le decisioni del gup De Salvatore per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato: 14 anni per l'ex dipendente Amtab Tommaso Lovreglio. Il sindaco Leccese: un segnale forte a tutela della legalità
Nove anni (e 2mila euro di multa) per Giacomo Olivieri, l'ex consigliere regionale accusato di voto di scambio politico mafioso alle elezioni comunali di Bari del 2019. E' questa la sentenza emessa oggi dal gup Giuseppe De Salvatore per i 103 imputati del processo Codice Interno che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Tra loro anche i vertici dei clan del quartiere Japigia di Bari, Savino Parisi ed Eugenio Palermiti, entrambi condannati. Non ci sono assoluzioni
Olivieri è stato condannato anche per l'accusa di tentata estorsione all'ex presidente della Popolare di Bari, Gianvito Giannelli: la Dda aveva chiesto 10 anni senza la concessione delle attenuanti generiche, il gup invece ha riconosciuto le attenuanti. Quattro anni e 4 mesi per Michele Nacci, uno dei partecipi all'associazione che avrebbe reperito i voti a favore di Maria Carmen Lorusso, moglie di Olivieri, eletta nel 2019 al Comune di Bari nelle file del centrodestra utilizzando - dice la Dda di Bari - i voti della mafia barese. Sempre per quanto riguarda l'accusa di voto di scambio, 9 anni e 4 mesi è la pena per Michele De Tullio, 8 anni e 4 mesi per il figlio Donato De Tullio, 14 anni per Tommaso Lovreglio (nipote acquisito di Savino Parisi), 7 anni e 6 mesi per Leonardo Montani e Pasquale Tisti, 5 anni per Gaetano Strisciuglio e Bruna Montani, 4 anni e 4 mesi per Michele Nacci e Antonio Petroni, 4 anni per Maria Gravina, Leonarda Loiodice, Mirko Massari e Maria Montani.
Per quanto riguarda l'accusa di associazione di stampo mafioso, il gup ha inflitto 11 anni a Savino Parisi ed Eugenio Palermiti, ritenuti promotori e organizzatori del gruppo che ha insanguinato il quartiere Japigia inondandolo di droga, 10 anni a Giovanni Palermiti e Mino Fortunato. Quattordici anni per Filippo Mineccia (genero di Eugenio Palermiti), 14 anni e 8 mesi per Radames Parisi e Silvio Sidella, 13 anni per Antonio Ripoli, 13 anni e 4 mesi per Michele Calzolaio, 10 anni e 8 mesi per Vito Scorcia, 10 anni per Francesco Triggiani. Per tutti loro erano stati chiesti 20 anni. Nove anni per Tommy Parisi, cantante neomelodico figlio di Savinuccio (la richiesta dell'accusa era di 16 anni). Nove anni e 8 mesi per Gennaro Marino, 8 anni per Aldo Primavera e Nereo Zanghi, 7 anni e 4 mesi per Antonino Grasso e Nicola Parisi, 7 anni per Vito Rinaldi, Antonino Palermiti e Otello Natangeli.
Il gup ha condannato gli imputati a risarcire le parti civili: il Comune di Bari e Altamura, Amtab, Amgas, l'associazione Libera e numerosi ministeri. Provvisionale di 200mila euro a favore del Comune di Bari e della Regione. Disposte le confische di gran parte degli immobili sequestrati. “La sentenza - ha commentato il sindaco di Bari, Vito Leccese - è un segnale forte a difesa di chi crede fermamente nei valori della legalità e della lotta alla mafia. Il Tribunale ha accertato l’esistenza di reati gravi che hanno ferito enormemente la città. Per questa ragione il Comune si è costituito parte civile e il Tribunale ha condannato gli imputati al pagamento di una provvisionale di 200.000 euro. Restano in ogni caso gli enormi danni arrecati all'immagine della città oltre che alle regole della democrazia. È vero che l’amministrazione ha colto l’occasione drammatica dell'inchiesta per intervenire implementando anticorpi in sede di controllo, ma è importante sottolineare come la città intera debba riflettere sul nuovo monito della magistratura: il pericolo delle infiltrazioni mafiose, purtroppo, attraversa molti settori della nostra comunità. Per questo nessuno deve chiamarsi fuori da una battaglia di civiltà, che riguarda il futuro stesso di Bari".
Il dispositivo è stato letto intorno alle 16,30, dopo che in mattinata l'udienza è stata dedicata alle ultime repliche. «La ricostruzione dell'accusa - ha detto Gaetano Castellaneta, l'avvocato che difende Olivieri - ha confermato che non ci sono elementi per sostenere che Olivieri abbia consapevolmente raggiunto un accordo con esponenti dei clan mafiosi o che volesse sfruttarne la capacità intimidatoria». Per la Dda ha concluso il pm Marco D'Agostino, che insieme a Fabio Buquicchio ha coordinato l'indagine della Squadra Mobile di Bari sfociata nel blitz di febbraio 2024.
TUTTE LE CONDANNE
- Francesco Abbrescia – 8 anni
- Raffaele Addante – 13 anni e 4 mesi
- Alessandro Anaclerio – 10 anni e 8 mesi
- Vincenzo Azzariti – 4 anni
- Marco Barone – 6 anni e 8 mesi
- Giuseppangelo Barracchia – 9 anni e 2 mesi
- Cataldo Bartoli – 7 anni e 2 mesi + €26.000 multa
- Giuseppe Bellone De Grecis – 7 anni e 4 mesi
- Luigi Bernaus – 8 anni
- Roberto Boccasile – 4 anni, 5 mesi e 10 giorni + €5.300 multa
- Massimiliano Bottalico – 7 anni e 4 mesi
- Nicola Bruno – 7 anni e 6 mesi
- Attilio Caizzi – 7 anni e 4 mesi
- Edoardo Caizzi – 8 anni
- Giovanni Caizzi – 3 anni, 6 mesi e 20 giorni + €3.200 multa
- Ignazio Calabrese – 7 anni e 4 mesi
- Michele Calzolaio – 13 anni e 4 mesi
- Danilo Campanale – 4 anni, 5 mesi e 10 giorni + €5.300 multa
- Riccardo Campanale – 8 anni
- Giovanni Capriati – 8 anni
- Antonio Cardinale – 9 anni
- Antonio Carrassi – 7 anni
- Francesco Cascella – 10 anni e 8 mesi
- Raffaele Castoro – 7 anni
- Vincenzo Chiumarulo – 8 anni
- Michele Cirulli – 8 anni
- Pietro Crocchianti – 7 anni e 4 mesi
- Paolo D’Amato – 4 anni, 5 mesi e 10 giorni + €5.300 multa
- Antonio De Fano – 7 anni
- Giacomo De Gennaro – 8 anni
- Davide De Marco – 6 anni e 8 mesi
- Michele De Salvatore – 8 anni
- Donato De Tullio – 8 anni e 4 mesi
- Michele De Tullio – 9 anni e 4 mesi
- Giovanni Di Cosimo – 8 anni
- Bruno Di Lauro – 8 anni
- Carlo Ferrante – 8 anni
- Fabio Fiore – 7 anni
- Cosimo Fortunato – 10 anni
- Ignazio Froio – 7 anni e 4 mesi
- Angelo Giannini – 10 anni e 8 mesi
- Antonino Grasso – 7 anni e 4 mesi
- Maria Gravina – 4 anni
- Vito Guglielmi – 4 anni + €5.000 multa
- Luciano Ignomeriello – 10 anni
- Umberto Lafirenze – 10 anni e 8 mesi
- Vito Lampugnani – 9 anni e 8 mesi
- Cosma Damiano Lepore – 7 anni e 4 mesi
- Giuseppe Loglisci – 9 anni e 8 mesi
- Leonarda Loiodice – 4 anni
- Nicola Lorusso – 8 anni
- Tommaso Lovreglio – 14 anni
- Mario Maffei – 8 anni
- Michele Manzari – 7 anni e 2 mesi
- Gennaro Marino – 9 anni e 8 mesi
- Angelo Martiradonna – 6 anni e 8 mesi
- Michele Martiradonna – 7 anni
- Michelangelo Maselli – 2 anni, 2 mesi e 20 giorni
- Mirko Massari – 4 anni
- Giovanni Mastrorilli – 6 anni, 7 mesi e 10 giorni
- Maurizio Mincuzzi – 9 anni e 4 mesi
- Filippo Mineccia – 14 anni
- Beniamino Misceo – 8 anni
- Bruna Montani – 5 anni
- Leonardo Montani – 7 anni e 6 mesi
- Maria Montani – 4 anni
- Antonio Moretti – 8 anni
- Emilio Moretti – 6 anni e 8 mesi
- Michele Nacci – 4 anni e 4 mesi
- Otello Natangeli – 7 anni
- Giacomo Olivieri – 9 anni + €2.000 multa
- Antonino Palermiti – 7 anni
- Eugenio Palermiti – 11 anni
- Giovanni Palermiti – 10 anni
- Nicola Palermo – 7 anni e 4 mesi
- Nicola Parisi – 7 anni e 4 mesi
- Radames Parisi – 14 anni e 8 mesi
- Savino Parisi – 11 anni
- Tommaso Parisi – 9 anni
- Christopher Luigi Petrone – 7 anni e 4 mesi
- Antonio Petroni – 4 anni e 4 mesi
- Franco Pirrelli – 7 anni
- Michele Piscitelli – 5 anni
- Aldo Primavera – 8 anni
- Vito Rinaldi – 7 anni
- Antonio Ripoli – 13 anni
- Romeo Risoli – 8 anni
- Michele Ruggieri – 8 anni
- Sebastiano Ruggieri – 8 anni e 8 mesi
- Bernardo Schingaro – 3 anni e 2 mesi + €4.600 multa
- Giuseppe Sciancalepore – 7 anni e 4 mesi
- Vito Scorcia – 10 anni e 8 mesi
- Vito Sebastiano – 8 anni
- Giovanni Sforza – 7 anni e 8 mesi + €3.000 multa
- Silvio Sidella – 14 anni e 8 mesi
- Domenico Silecchia – 8 anni
- Nicola Stramaglia – 8 anni
- Gaetano Strisciuglio – 5 anni
- Giuseppe Tagarelli – 8 anni
- Pasquale Tisti – 7 anni e 6 mesi
- Francesco Triggiani – 10 anni
- Francesco Vessio – 6 anni e 10 mesi
- Nereo Zanghi – 8 anni