In piazza Risorgimento
Vende alcolici dopo mezzanotte: a Bari chiude il chiosco della discordia
Sospesa l’attività che tante volte ha causato rimostranze dai residenti del quartiere Libertà
Il chiosco «della discordia» dovrà fermarsi. È stata pubblicata ieri l’ordinanza che dispone la sospensione dell’attività adibita alla vendita di alimenti e bevande, ubicata in piazza Risorgimento, nel cuore del quartiere Libertà. L’esercizio, già lo scorso aprile, è stato sospeso per cinque giorni per occupazione abusiva di suolo pubblico con tavoli e sedie.
Attualmente l’attività dispone di una licenza che consente soltanto la vendita di alimenti e bevande dovendosi, come tutti gli esercizi di tale genere, uniformare alla legge nazionale che pone entro la mezzanotte il limite per la vendita di bevande alcoliche su suolo pubblico. Il chiosco è stato, invece, sorpreso a somministrare alcolici dopo le 24, pertanto è stato sanzionato. Trattandosi di un comportamento grave ed essendoci la reiterazione, l’ordinanza ha previsto la sospensione. L’esercizio, in realtà, è stato spesso causa di disagi per i residenti: schiamazzi per intere notti, cattivi odori, assembramenti di giovani «molesti» sono gli episodi più volte denunciati.
Nello specifico, negli scorsi mesi, alcuni residenti di uno stabile che affaccia sulla piazza hanno inviato un esposto direttamente al sindaco Vito Leccese sottolineando come il chiosco «esercitasse la sua attività ogni giorno ininterrottamente dalla tarda mattinata fino all’alba seguente con la somministrazione di bevande alcoliche e cibi che vengono cotti e preparati sul posto, peraltro senza adeguati sistemi di aspirazione e filtrazione». Sarebbe stato, inoltre, assente un servizio igienico sanitario a disposizione dei clienti, così come puntualmente non sarebbero state pulite le ampie aree asservite alle attività del chiosco.
La risposta del Comune è arrivata in aprile con la disposizione di chiusura per cinque giorni perché il chiosco avrebbe «in maniera recidiva occupato il suolo pubblico con tavolini e sedie senza autorizzazione». Ma poco è cambiato. I residenti, hanno continuato a non dormire a causa di continui schiamazzi dovuti ai capannelli di ragazzi che si riunivano attorno all’esercizio. Gli abitanti della zona raccontavano come fosse persino impedito loro l’affaccio su piazza Risorgimento e il necessario arieggiamento degli appartamenti a causa delle ininterrotte esalazioni di fumi e odori sgradevoli.
Lo scorso agosto, infine, la seconda commissione consiliare permanente «Ambiente, culture, benessere sociale» del Municipio 1 ha chiesto un immediato intervento della Polizia locale per verificare le condizioni igienico-sanitarie del chiosco e accertare la regolarità delle attività commerciali svolte, nel sospetto di una difformità con quelle dichiarate e la configurazione di possibili profili di illegittimità. Si è chiesto, dunque, di attivare con urgenza le procedure necessarie per garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie, urbanistiche e commerciali in vigore, a tutela della salute pubblica e del decoro urbano. Ieri, infine, il nuovo provvedimento della lunga «querelle».