Confronti
Bari, animare Piazza Umberto con sedie, tavolini e iniziative: i locali dicono sì
Esercenti pronti: ieri l’incontro tra l’amministrazione e i gestori delle attività, ma per partire occorrono garanzie su sicurezza, investimenti e progetto a lungo termine
Un’adesione su larga scala, pur procedendo con prudenza. Prosegue il progetto mirato a rianimare piazza Umberto grazie al supporto delle attività commerciali, pronte ad «allargarsi» con sedie e tavolini per sconfiggere tensioni e criminalità attraverso la socialità e iniziative mirate a coinvolgere i giovani.
Gli esercenti che gestiscono locali dediti soprattutto alla ristorazione (circa una decina: sette già operativi, altri di prossima apertura) hanno confermato interesse ed ampia disponibilità nei confronti dell’iniziativa varata dall’amministrazione comunale su input del comitato di piazza Umberto. L’associazione, infatti, già a metà giugno aveva inviato al sindaco Vito Leccese una serie di proposte che ponevano il fulcro proprio nell’opportunità di riportare vita e movimento in un luogo divenuto preda di continue tensioni, alimentate dallo spaccio di droga, dalle risse notturne e dai parcheggiatori abusivi. L’amministrazione si è mostrata subito sensibile alla potenziale svolta indicata dai residenti e, nelle ultime settimane, complici una serie di episodi che hanno dato vita ad un’estate di paura, ha impresso una decisa accelerata agli iter da compiere. Dopo due riunioni del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza da cui è emersa l’assoluta esigenza di moltiplicare presidi e controlli in piazza Umberto, è stata firmata l’ordinanza per avviare le manifestazioni di interesse da parte degli esercenti: ora si deve passare all’attuazione di un percorso non privo di difficoltà tecniche e burocratiche.
Quasi due ore è durato il dialogo ad ampio raggio che si è svolto ieri tra le mura del famoso locale «Frulez» alla presenza dell’assessore comunale allo sviluppo locale, Pietro Petruzzelli, della presidente del Municipio I, Annamaria Ferretti, nonché di alcuni esercenti della zona e di Lorenzo Scarcelli, presidente del comitato di piazza Umberto, nonché delegato da varie attività a rappresentare richieste, opportunità e prospettive. «L’incontro è stato davvero molto utile perché abbiamo intercettato bisogni ed eventuali esigenze di esercenti e ristoratori», commenta Annamaria Ferretti. «L’aspetto da rimarcare è che la totalità dei gestori di bar, pub o locali di ristorazione, ha percepito con interesse la necessità di animare le piazze di Murat non solo con la bontà dei loro prodotti, ma anche contribuendo all’organizzazione di iniziative culturali e sociali che comunque prenderanno il via a breve con vari festival per l’intero autunno: dalla tecnologia, alle tipicità, fino al cioccolato. Sono ottimista sulla possibilità che piazza Umberto sia caratterizzata dallo svago sano e piazza Cesare Battisti possa dare vita ad un ampio progetto che veda l’Università giocare. In questo confronto abbiamo ricevuto poche richieste, ma circostanziate e condivisibili: dobbiamo metterci subito al lavoro per trovare un punto d’incontro e soprattutto avviare la macchina amministrativa che sarà dirimente».
Sicurezza, prospettive e investimenti. Ecco i tre punti chiave su cui chiedono lumi i gestori dei locali. La percezione di tranquillità è condizione imprescindibile. La piazza dovrà essere bonificata dalle presenze «moleste» che per troppi mesi l’hanno caratterizzata (gruppi di stranieri di etnie spesso in contrasto tra loro, spacciatori, parcheggiatori improvvisati) e aprirsi ad un pubblico ampio che possa circolare liberamente anche in tarda ora. In tal senso, mentre le attività sul lato di via Nicolai sembrano più serene, maggiori preoccupazioni arrivano sul versante di via Prospero Petroni e via Crisanzio, ovvero, dove si concentrano i loschi traffici dello spaccio del crack.
Fondamentali sono anche le tempistiche: gli esercenti chiedono un programma di larghe vedute che non si limiti a sperimentazioni di qualche mese, ma possa avere una durata sostenibile. Non bisogna dimenticare, infatti, che nel 2026 partirà l’ampio progetto di riqualificazione della piazza: servirebbe, pertanto, una strategia che consenta a chi disporrà sedie e tavolini in piazza di poter proseguire il percorso avviato. Infine, la sostenibilità negli investimenti. Un’attività più ampia richiederà inevitabilmente maggiore forza lavoro: i commercianti, pertanto, chiedono garanzie sulla possibilità di rientrare efficacemente dagli investimenti che si renderanno necessari. Nulla di irrisolvibile, insomma, ma serve un sistema di garanzie efficace.
Una cosa, comunque, è certa: piazza Umberto ora non si presenta come la terra di nessuno che si mostrava puntualmente fino alla fine di agosto. Le forze dell’ordine la presidiano continuamente non soltanto con una presenza fissa, ma anche con controlli dinamici e mirati. Ininterrotte sono le richieste di documenti, così come gli interventi per allontanare chi insidia passanti e turisti oppure chi chiede denaro agli automobilisti che tentano di parcheggiare. Non a caso, la piazza ora appare più sgombra e ordinata, anche di sera. Scontato, però, che le criticità non scompaiano in un lampo. In alcuni meandri dei giardini lo spaccio prosegue, spesso anche alla luce del sole. «L’amministrazione comunale è convinta che soltanto i comportamenti virtuosi possano sconfiggere il crimine», ha ribadito ieri il sindaco Vito Leccese a margine dell’inaugurazione del Terminal Bus. «Confermiamo il nostro impegno per le piazze del centro, ma serve un’azione di sistema, rivedendo i parametri e le possibilità di accoglienza e regolando i flussi migratori. Più volte abbiamo lanciato allarmi nella direzione dell’ordine pubblico, ma continueremo nel nostro percorso con determinazionee senza sconti».