Il caso

Bitonto, allarme in piazza Cattedrale: residenti contro i baby criminali

Loredana Schiraldi

La petizione: la loro base è l’Open Shop 24, va chiuso

Aperto ad ogni ora del giorno e della notte, senza personale all’interno che possa metter becco nei loro affari o cacciarli via. Per alcuni ragazzacci, il luogo ideale dunque in cui ritrovarsi, bivaccare, consumare qualcosa da bere e da mangiare da poter acquistare direttamente dalle macchinette e far baldoria con gli amici, spesso dedicandosi ad attività persino ai limiti della legalità. Per i residenti di piazza Cattedrale e delle vie adiacenti però è il momento di dire basta: l’open shop 24, attivo a due passi dal gioiello del romanico pugliese, «deve chiudere».

Sarebbe questa la richiesta contenuta nel testo della petizione che gli abitanti del cuore del centro antico di Bitonto starebbero predisponendo in questi giorni. Una raccolta firme necessaria per far arrivare alle istituzioni il grido d’aiuto di un quartiere intero, ormai sotto scacco di piccoli delinquenti, anche minorenni. «Vorremmo solamente poter uscire e rientrare in casa in tranquillità», denunciano.

Un diritto praticamente negato. L’open shop, infatti, è usato come «base» da giovani senza scrupoli, capaci di rompere la quiete «esibendosi», non curanti dei passanti, in evoluzioni su moto e bici elettriche (per cui esiste un divieto di transito, non rispettato), azzuffandosi tra loro o festeggiando le proprie ricorrenze con fuochi d’artificio da esplodere in piazza. E guai osare rimproverarli: si incorre subito in insulti, minacce e addirittura promesse di metter fine alla discussione, facendo ricorso alle armi.

«Abbiamo paura», continuano i residenti delle vie del centro storico, le stesse che nel dicembre 2017 si tinsero del sangue dell’innocente Anna Rosa Tarantino, uccisa per sbaglio in uno scontro a fuoco tra clan rivali. «Non possiamo aspettare che si consumi un’altra tragedia», dicono, spaventati anche dall’evidente alterazione dei ragazzi. Non solo per via dell’alcol, ma anche per l’assunzione di sostanze stupefacenti: «Aprendo le finestre – confessano gli abitanti della zona -, respiriamo hashish». E non mancherebbero anche consumatori di cocaina, droga sempre più cercata dai giovanissimi, spesso reclutati dalla criminalità organizzata per essere di «aiuto» nelle attività di spaccio.

«Non possiamo arrenderci. La nostra è la città più bella della Puglia, e questa piazza meravigliosa, la più rappresentativa di Bitonto, non può essere consegnata ai delinquenti», concludono i residenti, chiedendo un presidio fisso della Polizia Locale e più controlli delle forze dell’ordine, non limitati nel tempo o ai giorni in cui si tengono manifestazioni.

La situazione critica di piazza Cattedrale è stata più volte rappresentata dal sindaco Francesco Paolo Ricci nelle varie riunioni interforze e di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, tanto da spingere a maggio scorso il prefetto di Bari, Francesco Russo, a individuare l’area come «zona rossa». Un innalzamento della sicurezza terminato però il 15 giugno, quando il quartiere sarebbe ripiombato nel degrado di prima.

«L’amministrazione ha costanti interlocuzioni con il prefetto e il questore, che già sono a conoscenza della questione», sottolinea il primo cittadino, ribadendo però come Palazzo Gentile non possa disporre la chiusura dell’open shop «se non previsto dall’autorità giudiziaria». Impossibile al momento garantire poi un presidio fisso dei vigili urbani, «ma ci stiamo lavorando».

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