Il caso

Raccolta dei rifiuti all'Umbertino di Bari, è già caos porta a porta

Rosanna Volpe

Esercenti: «Non abbiamo gli spazi per i bidoni, e all’interno buttano di tutto». «Ci trattano come fossimo dei nemici, diamo un contributo a far crescere l’economia della città e invece intorno a noi si è creato un clima di diffidenza»

BARI - L’Umbertino si è spento. I locali sono quasi tutti vuoti. Il solito agglomerato di gente tra via Cognetti e via Abbrescia è dimezzato. Gli umori sono neri tra i gestori che nel giro di un anno hanno perso tanto in termini di entusiasmo e di incassi. E non è solo “responsabilità” della stagione in corso e dei frequenti esodi del fine settimana.

INCASSI IN CALO «Nella serata di venerdì - spiega Michele Maranghino, ristoratore e presidente del Comitato gestori umbertino - ho incassato 150 euro. Non era mai successo. L’anno scorso nello stesso periodo, era tutto diverso. L’estate è fisiologico lavorare meno ma qui siamo ai minimi storici. Questo è un problema registrato da tutti i miei colleghi. Una situazione insostenibile».

LOCALI VUOTI Mesi di polemiche, il braccio di ferro tra gestori e residenti, ordinanze e incontri. Risultato? Locali vuoti e motorini che scorrazzano ad alta velocità per i vicoli. Fiumi di scooter su largo Adua dove gruppi giovanissimi trascorrono le loro serate: «Non sono nostri clienti, spiega Maranghino. Hanno zaini pieni di bottiglie di alcol che di certo non gli abbiamo venduto noi. Fanno fracasso e il risultato è che i residenti continuano a prendersela con noi». «Nessuno ha fatto nulla per migliorare la situazione del quartiere - aggiunge Roberta Cucciolla, proprietaria di un locale nella zona - ci hanno chiesto di gestire i clienti. Il risultato è che sono andati altrove e noi abbiamo perso il cinquanta per cento degli incassi. La movida, quella bella. Quella che ha animato questo fazzoletto di quartiere si è spostata. I disagi, invece, sono rimasti qui, sotto i nostri occhi».

Sulla stessa linea Eddy Mondi, gestore di cinque locali tra Umbertino e Murattiano: «Ci trattano come fossimo dei nemici. Noi diamo un contributo a far crescere l’economia della città. Invece intorno a noi si è creato un clima di diffidenza. In un mese ho avuto quattro controlli. Mi sembra assurdo».

PORTA A PORTA Dal 1° agosto è partito il porta a porta anche nei locali e ristoranti delle aree dell’Umbertino e di corso Vittorio Emanuele, per un totale di duecento utenze alle quali nelle scorse settimane sono state consegnate settecento pattumelle e carrellati per cartone, organico, plastica e metalli, secco non riciclabile, carta e vetro. Non senza polemiche...

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