Codice rosso

Bari, abusi sessuali su una 14enne, assolto e condannato per sottrazione di minore

Isabella Maselli

Accusato di aver indotto l’adolescente ad allontanarsi da una comunità e poi a subire presunte violenze

BARI - Era accusato di aver abusato sessualmente di una 14enne affidata ad una comunità educativa, ospitandola nella sua casa e quindi agevolandone l’allontanamento dalla struttura. La vicenda risale all’estate 2022. Il 42enne è stato processato dinanzi al Tribunale di Bari e nei giorni scorsi i giudici hanno emesso la sentenza: assolto dalla violenza sessuale e condannato a 6 mesi di reclusione con pena sospesa per la sottrazione consensuale di minorenne. La presunta vittima si è costituita parte civile. I motivi della decisione del Tribunale si conosceranno tra qualche settimana.

La difesa dell’imputato, l’avvocato Libio Spadaro, nella sua dettagliata memoria ha spiegato l’insussistenza della violenza sessuale sulla base di tre elementi: un bacio «di incerta qualificazione», «una condotta di contatto delle mani sui fianchi» della ragazzina «immediatamente interrotta dalla persona offesa» e «nessun atto ulteriore, né coercizione fisica o psicologica, riscontrabile dalla fonte probatoria diretta», cioè dalle dichiarazioni della vittima, rese ormai quasi tre anni durante un ascolto protetto.

Inizialmente la Procura contestava il bacio e un tentativo di palpeggiamento. Poi, nel corso del processo, l’imputazione è stata modificata nella più grave accusa di rapporti sessuali completi. Secondo il pm, l’uomo aveva indotto la ragazza a compiere atti sessuali, «abusando delle condizioni di inferiorità psichica della persona offesa dovute alla minore età accompagnata da una situazione familiare e personale che la rendevano vulnerabile». La ragazza, si evince dagli atti, era finita in comunità a causa dei conflitti con la mamma e per «l’uso distorto, a sfondo sessuale, dei social».

Anche tra gli atti del processo c’è copiosa documentazione estrapolata da chat e social. A giugno 2022, proprio a seguito di numerosi contatti e conversazioni su WhatsApp «dal tenore sentimentale sessuale» si legge negli atti, i due avrebbero concordato un incontro, «determinando - recita l’imputazione - il volontario allontanamento» della minore dalla comunità educativa a cui era affidata su decisione del Tribunale per i Minorenni. L’uomo la avrebbe ospitata a casa sua, mentendo anche sulla presenza della ragazza quando i carabinieri si recarono lì per un controllo, su segnalazione della mamma della adolescente. Questo episodio gli è costato l’accusa di sottrazione di minore e ora anche la condanna. Dalla violenza sessuale, invece, il 42enne è stato assolto. 

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