L'orrore
Tre gattini impiccati a Bitonto, messa una taglia per scovare i responsabili
La denuncia dell'associazione ambientalista Aidaa
Due con il cappio al collo, un altro legato per la coda. Sono stati ritrovati così, senza vita, tre gattini di appena due mesi. Vittime di un trattamento inumano e atroce, offerto da qualche personaggio senza scrupoli, ancora da identificare. Teatro dell’orrore la zona 167 di Bitonto.
«Siamo sconvolti, arrabbiati e devastati», raccontano i volontari dell’associazione Qua la Zampa Heart, denunciando quella che definiscono «l’ennesima barbarie» ai danni degli animali. «La vita di questi micetti è stata spazzata via da mani senza cuore» commentano, ricordando come non si tratti di un caso isolato. «Da mesi ci battiamo contro queste atrocità, cercando di sensibilizzare e fermare la violenza contro gli animali, ma da soli non possiamo più andare avanti» sottolineano, invocando l’intervento delle autorità: «Chi è responsabile di questi crimini deve pagare. Ogni giorno che passa senza giustizia è un insulto alla memoria di queste povere creature».
A crederlo è anche l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente. I tanti episodi segnalati dai volontari del territorio farebbero pensare che «possa trattarsi dell’opera di una stessa mano criminale», da fermare subito «con un’azione concreta e decisa». L’Aidaa ha infatti offerto una taglia di mille euro per catturare l’assassino dei gattini. La somma sarà versata a chi, tramite una denuncia formale alle forze dell’ordine, fornirà informazioni utili e consentirà di giungere all’individuazione e alla condanna dell’autore o degli autori di questo gesto raccapricciante.
«Non è tollerabile – dichiara l’associazione in una nota – che episodi simili si verifichino nel silenzio o nella rassegnazione. Uccidere cuccioli in questo modo non è solo un reato contro gli animali, ma un chiaro segnale di pericolosità sociale. Chi è capace di tanta crudeltà non può restare impunito». Intanto le forze dell’ordine hanno avviato accertamenti, mentre gli animalisti locali stanno monitorando la zona, raccogliendo segnalazioni e prove fotografiche che potrebbero risultare utili.