Il caso

Molfetta, il sindaco Minervini al Riesame: io sempre corretto. «Le microspie tolte? Temevo un complotto»

massimiliano scagliarini

Il primo cittadino finito ai domiciliari il 5 giugno chiede di tornare libero: finora non ha voluto presentare le dimissioni

Il sindaco Tommaso Minervini non ha mai truccato procedure di appalto, e non temeva di essere intercettato dalla Procura quanto piuttosto da «soggetti non istituzionali»: per questo, anche sulla base di quanto gli fu riferito dai carabinieri, autorizzò una bonifica degli uffici del settore servizi sociali. È in sintesi la linea di difesa con cui il sindaco di Molfetta, 65 anni, si presenterà domani davanti al Tribunale del Riesame per provare a smontare le accuse contenute nell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari firmata dalla gip Marina Chiddo.

Minervini (avvocati Mario Malcangi e Tommaso Poli) ha infatti deciso di non dimettersi dopo l’arresto...

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