Codice Rosso

Una vittima su 10 è minore: in Procura a Bari inaugurata la «sala ascolto»

Isabella Maselli

Uno spazio per raccogliere le testimonianze dei bambini

Una vittima di reato su dieci è un bambino. E raccoglierne la testimonianza è fondamentale per assicurare alla giustizia i responsabili di comportamenti violenti. Per farlo però, servono spazi e metodi adeguati. Così nasce la «sala ascolto» al piano terra del palazzo dove ha sede la Procura di Bari, in via Dioguardi, che sarà dedicata proprio all’ascolto protetto di minori autori o vittime di reati.

«La percentuale dei reati di codice rosso, sulla base delle denunce, che nel 2024 ha riguardato i minori, si aggira tra il 10 e il 15 % rispetto a tutta la tipologia di questo tipo reati». Lo ha detto il procuratore aggiunto Ciro Angelillis, che coordina il pool di magistrati che si occupano di fasce deboli, a margine della inaugurazione del nuovo ambiente: vetri schermati, quadri colorati e giocattoli, un trenino in legno dipinto in un giardinetto allestito all’esterno, il tavolo basso e colorato di verde, le sedie rosse e gialle, un peluche a forma di papero e un altro che raffigura un ghepardo e, all’ingresso, un attaccapanni con il volto di un pinguino. Un ulteriore piccolo passo per dare risposte sempre più efficaci sui delitti di codice rosso, in questo caso che coinvolgono minori. Per Angelillis, però, «c’è ancora molto da fare, soprattutto sotto il profilo della produzione normativa. Secondo me, bisogna lavorare sul versante delle nuove tecnologie per la pedopornografia che ormai presenta delle forme di criminalità nuove. Poi, c’è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ci sono le deep fake realizzate con l’intelligenza artificiale e siamo scoperti dal punto di vista della copertura normativa. So - ha sottolineato - che il Parlamento europeo sta lavorando, però bisogna parificare la tutela penale dell’abuso sui minori reale, rispetto a quella realizzata con intelligenza artificiale. Noi stiamo facendo il possibile».

Alla inaugurazione ha partecipato anche il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto secondo cui il funzionamento della giustizia passa «innanzitutto dalle persone, dal gioco di squadra. Queste sono le iniziative che fanno bene alla giustizia e fanno bene alle persone». Per il procuratore Roberto Rossi, la stanza «è un segno». «Noi lavoriamo collettivamente per far arrivare tutto quel materiale ai giudici, perché loro possano decidere serenamente nel rispetto, da una parte, delle garanzie di coloro che hanno commesso i reati, e nella tutela delle persone offese dall’altra». Realizzata con la collaborazione di Polieco (che ha donato gli arredi in materiali riciclati), la stanza dimostra che è importante quando «pubblico e privato sono sulla stessa linea nel tentativo di acquisire al meglio le fonti di prova - ha evidenziato Sisto - ed è molto rilevante creare le migliori condizioni perché siano acquisiti quegli elementi che consentono, poi, di valutare le risultanze e raggiungere i migliori risultati soprattutto nei confronti di soggetti più deboli e che quindi meritano maggiore tutela».

In questo ambiente, i bambini saranno ascoltati da un gruppo specializzato di polizia giudiziaria insieme agli psicologi. Per il sindaco Vito Leccese, intervenuto alla inaugurazione, «questa iniziativa è un atto di civiltà». Al taglio del nastro (virtuale) anche il prefetto e i vertici delle forze dell’ordine, oltre ai rappresentanti di Anm, Camera penale e Ordine degli avvocati. «Accogliamo con gratitudine l’aver voluto dedicare nuovi spazi idonei all’ascolto dei minori» ha detto Marisa Savino, presidente dei penalisti. «Un progetto fondamentale - secondo la rappresentante dell’Anm, la giudice Antonella Cafagna - che consentirà la tutela dei minori e il rispetto delle norme processuali sulla assunzione delle loro testimonianze, assicurando spazi adeguati».

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