A Bari e in provincia

I baby mafiosi in discoteca con le pistole: «A noi non ci ferma nessuno». Indagine della Dda sui buttafuori conniventi

massimiliano scagliarini

I pentiti dopo l'omicidio Lopez a Molfetta: «Sappiamo a chi rivolgerci per entrare senza essere controllati». Quella sera al Bahia gli uomini della sicurezza scomparvero dopo gli spari

I rampolli dei clan baresi che girano armati nei locali notturni di tutta la Puglia sono un’emergenza già descritta dalle carte giudiziarie a partire dall’omicidio di Antonella Lopez, la 19enne ammazzata al Bahia di Molfetta da un proiettile che non era destinato a lei il 22 settembre 2024. Una lite che - dicono le indagini - solo per miracolo non si è trasformata in strage. Ma c’è un’emergenza nell’emergenza, su cui stanno lavorando (almeno) due Procure coordinando il lavoro di polizia e carabinieri: il personale che dovrebbe garantire la sicurezza delle discoteche è spesso troppo accondiscendente con chi porta la pistola. E spesso tra i buttafuori c’è gente che non dovrebbe esserci, compreso qualche appartenente alle forze dell’ordine.

Sbaglia chi pensa che il problema sia solo barese. Una informativa congiunta della Pg dei carabinieri e della Squadra mobile ha ricostruito almeno una mezza dozzina di episodi che riguardano il capoluogo ma anche Trani e Castellaneta Marina, dove nella discoteca Chromie una lite armata tra i figli di Lello Capriati e i giovani degli Strisciuglio, il 31 ottobre 2023, stava per finire nel sangue: un video girato con un telefonino ha documentato i colpi sparati in aria da uno dei contendenti durante la serata. In teoria le armi dovrebbero essere intercettate all’ingresso dagli appositi metal detector. Ma quella - hanno raccontato i pentiti - non è gente che si può perquisire...

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