I retroscena
Droga dall'Albania, così il pentito ha fatto scoprire le consegne a Madonnella e la «cupa» di San Giorgio
Decisive le rivelazioni di Domenico Milella, braccio destro del boss
BARI - Uno degli anelli di congiunzione tra i narco albanesi e il clan Palermiti di Japigia sarebbe stato il 47enne Massimiliano Fiore. All’attivo solo una vecchia condanna per truffa e falso, risalente a dieci anni fa, ma ritenuto «pienamente inserito nel circuito delinquenziale del quartiere Madonnella», elemento di collegamento - secondo la Dda di Bari - con gli acquirenti delle partite di droga inviate dall’Albania, stretto collaboratore dei due referenti albanesi dei gruppi criminali smantellati ieri dagli investigatori della Dia, Adi Coba, 33enne soprannominato «la bestia», e Erigels Presi, 36enne conosciuto come «Enrico», ma anche in diretto contatto con il capo clan di Japigia, il boss Eugenio Palermiti. Non è un caso che l’inchiesta sia stata chiamata «Ura», che in albanese significa «ponte». Fiore avrebbe anche ottenuto per loro la «protezione» del clan per poter smerciare la droga nei comuni della provincia sotto l’influenza del clan, Putignano e Casamassima...
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