Il femminicidio
Mariotto, uccisa con 22 colpi di forbici: Lucia ha provato a difendersi
Oggi potrebbe essere disposta l’autopsia, il marito 75enne in cella
BARI - Lucia Chiapperini ha provato a difendersi fino alla fine in quei drammatici sette minuti che le sono costati la vita, ferita a morta da 22 colpi di forbici inferti dal marito, il 75enne Vincenzo Visaggi, in carcere da cinque giorni per il delitto. Lo dimostrano le lesioni da punta e taglio sul suo corpo: sul torace quelle letali ma anche sulla mano sinistra, con la quale probabilmente ha tentato di proteggersi dai fendenti.
La certezza sul numero delle lesioni, su quali l’abbiano uccisa e quindi anche sulla dinamica della violenta aggressione arriverà dall’autopsia, che con molta probabilità sarà disposta oggi dalla pm Angela Maria Morea ed eseguita nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari dalla dottoressa Maricla Marrone. La ricostruzione di quello che è avvenuto la mattina del 18 aprile, tra le 10.57 e le 11.04, è impresso nell’audio registrato dalle telecamere interne dell’abitazione dove si è consumato l’omicidio. Il delitto non è stato immortalato dalle immagini, ma il suo racconto è scandito dalle voci: le richieste di aiuto e i gemiti della vittima, le offese del marito assassino mentre - evidentemente - affondava le forbici nel corpo della moglie dicendo esplicitamente «devi morire». In sottofondo, lo squillo dei telefoni e del citofono. I nipotini della coppia erano dietro la porta. Alle 11.01, mentre l’aggressione letale era ancora in corso, è una bambina - hanno rivelato le telecamere esterne - a citofonare.
Lucia Chiapperini era andata via da casa da qualche giorno, dopo essere stata minacciata dal marito con un coltello. Dormiva dalla figlia e quella mattina, a seguito dell’ennesimo litigio al telefono, aveva deciso di andare da lui, forse per chiarire, per chiudere una volta per tutte, forse per prendere della roba...