la decisione

Crollo palazzina a Bari, i proprietari delle case devono provvedere alla rimozione delle macerie

L'ordinanza del sindaco: dovranno provvedere entro sette giorni allo smaltimento delle macerie create dalle demolizioni controllate

BARI - I proprietari delle case del palazzo crollato lo scorso 5 marzo, a Bari, dovranno provvedere entro sette giorni alla rimozione e allo smaltimento delle macerie create dalle demolizioni controllate, terminate giovedì scorso. Lo prevede un’ordinanza del sindaco di Bari, Vito Leccese, nella quale è specificato che in caso di presenza di materiali contenenti amianto, sarà necessario provvedere alle operazioni di rimozione, trasporto e smaltimento «attraverso l’intervento di un operatore economico autorizzato specializzato nel settore», come spiega il Comune in una nota. Durante le operazioni, spiega sempre il Comune, «dovrà essere assicurata una costante nebulizzazione al fine di prevenire eventuali dispersioni di particelle nell’aria». L’ordinanza dispone «di provvedere con improcrastinabilità e urgenza» alle rimozioni ma, nel caso in cui i proprietari non dovessero provvedere o in caso di «ingiustificato ritardo», provvederà il Comune a rimuovere le macerie in danno dei soggetti obbligati. Le operazioni di rimozione dovranno essere autorizzate dall’autorità giudiziaria (la Procura indaga per crollo colposo a carico di ignoti e ha messo sotto sequestro l’area in cui è collassata la palazzina) e in coordinamento con le attività di verifica, presidio statico e messa in sicurezza del vicino edificio di via Pinto 16, danneggiato dal crollo e inagibile. Nel corso delle operazioni di demolizione, l’Arpa Puglia non ha rilevato la dispersione nell’aria di fibre di amianto, ma nella zona del crollo sono stati ritrovati frammenti di materiale contenente amianto, probabilmente derivanti dalla rottura di una tubazione.

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