I risvolti
Bari, dopo il crollo c'erano cantine e strade allagate: i video dei residenti finiranno nel fascicolo d'indagine
Dopo le denunce social delle infiltrazioni durante le piogge. Si scava nella storia dell’immobile per capire le cause dell'implosione
BARI - Con le prime demolizioni e le operazioni di rimozione delle macerie, entrerà nel vivo - parallelamente alla messa in sicurezza - l’indagine per accertare le cause del crollo della palazzina in via Pinto 6. Ogni frammento che sarà spostato o rimosso dall’area del crollo, sottoposta a sequestro probatorio, sarà concordato con il consulente tecnico nominato dalla Procura, l’ingegner Antonello Salvatori. Toccherà a lui analizzare i materiali, rilevare le condizioni delle fondamenta una volta che la zona sarà stata sgomberata dai calcinacci, quindi aiutare gli inquirenti a fare chiarezza. Il consulente, con il procuratore aggiunto Ciro Angelillis e la pm Silvia Curione, che coordinano le indagini, ha già eseguito un primo sopralluogo nel perimetro del crollo e ha dato indicazioni su cosa rimuovere e come farlo. Ogni pezzo di solaio crollato, di trave spezzata, di pilastro imploso, analizzato in laboratorio, potrebbe spiegare cosa abbia provocato il cedimento strutturale che ha raso al suolo, in pochi secondi, l’immobile di cinque piani...
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