Il caso

Tra i 15 infermieri «abusivi» c’è pure Campanella, presidente Pd del Consiglio comunale di Putignano

Redazione inchieste

L’indagine della Procura di Bari coordinata dal pm Marcello Quercia si basa sugli accertamenti svolti dai carabinieri dei Nas in tutta Italia

PUTIGNANO - C’è anche il presidente del Consiglio comunale di Putignano, Saverio Campanella (Pd) tra le 15 persone per le quali la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di esercizio abusivo della professione per la mancata iscrizione all’Ordine degli infermieri.

L’indagine, coordinata dal pm Marcello Quercia, si basa sugli accertamenti svolti dai carabinieri dei Nas in tutta Italia. Incrociando i dati degli infermieri assunti nelle strutture pubbliche con gli elenchi degli Ordini (l’iscrizione è diventata obbligatoria solo nel 2016) sono emerse irregolarità poi comunicate alle Procure.

Campanella, 63 anni (difeso dall’avvocato Francesco Piscazzi di Bari), secondo l’accusa pur risultando assunto in ospedale dal 16 ottobre 1980 si è iscritto all’albo solo a febbraio 2022, ovvero soltanto dopo l’avvio degli accertamenti da parte dei militari delegati dal ministero della Salute.

Una parte degli indagati si è fatta interrogare dopo la chiusura delle indagini ma non sono riusciti a convincere la Procura di Bari della loro buona fede. Un’altra inchiesta simile, relativa in generale alle professioni sanitarie, era stata archiviata nel momento in cui i circa 70 indagati avevano dimostrato che il loro inadempimento era «solo formale», nel senso che l’iscrizione era stata chiesta ma è stato necessario tempo per perfezionarla. La questione è giuridicamente complessa perché a fronte dell’obbligo di iscrizione all’Ordine in tanti non si sono messi in regola. Ancora oggi negli ospedali sono in servizio persone assunte negli anni ‘80 e ‘90, quando la disciplina era molto diversa e bastava il diploma: la legge ha previsto dei percorsi di sanatoria che però non tutti hanno potuto o voluto seguire. I 15 imputati dovranno comparire il 15 maggio davanti al giudice del Tribunale di Bari, Domenico Mascolo, per l’udienza predibattimentale in cui alcune difese potrebbero provare a chiedere al giudice di riconoscere la «particolare tenuità» del fatto, così da ottenere una sentenza di non luogo a procedere.

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