Ipotesi scioglimento per mafia
Niente riunione del Consiglio dei ministri. Le decisioni sul caso Bari rinviate al 2025
Il governo tornerà a riunirsi dopo Capodanno. Sul tavolo le scelte del Viminale che riguardano il Comune
BARI - Il Consiglio dei ministri tornerà a riunirsi all’anno nuovo. La convocazione ipotizzata per ieri, infatti, alla fine non c’è stata, nonostante l’urgenza di procedere alla nomina del nuovo commissario per la ricostruzione dell’Emilia Romagna. E dunque è slittata anche la decisione sul caso Bari, che il Viminale pareva intenzionato ad adottare entro la fine del 2024 per chiudere il procedimento partito a seguito dell’indagine Codice Interno sui rapporti tra mafia e politica.
Gli ispettori nominati dalla prefettura di Bari hanno concluso il lavoro per verificare le eventuali infiltrazioni in Comune della criminalità organizzata, ma la proposta conclusiva spetta al ministro Piantedosi. Se, come è parso a più fonti, gli elementi raccolti non sono tali da giustificare lo scioglimento, l’ipotesi è che il Viminale possa applicare ad alcune aziende comunali i poteri di supervisione previsti dal codice Antimafia: la nomina di un tutor che verificherà tutte le scelte gestionali. Allo stesso modo, il ministero potrebbe intervenire sulla struttura burocratica comunale per rimuovere chi non avrebbe vigilato su Amtab (l’azienda dei trasporti, commissariata dal Tribunale per mafia) e sui vigili urbani sospettati di rapporti troppo stretti con i clan del quartiere Japigia.
Ieri il sindaco Vito Leccese ha dichiarato di essere «molto tranquillo», pur riconoscendo che l’attesa del verdetto «è un fatto che impatta emotivamente». «Avendo nel mio passato conosciuto profondamente l’amministrazione comunale sono molto tranquillo rispetto al fatto che in tutti questi anni non ho mai avvertito né condizionamenti né visto tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata all’interno dell’amministrazione comunale».