Commercio

Bari, via Argiro sfida via Sparano: la trasformazione dopo lo stop alle auto, ma è qui lo shopping dei ragazzi

Davide Lattanzi

Dalle boutique storiche ai marchi internazionali. L’addio ad autentiche icone come Santamato e Asselta ha aperto all’arrivo di The North Face, Coccinelle e Starbucks

BARI - Oggi la illuminano le luci del Natale. La percorre chi sia chi è in cerca della moda, del marchio conosciuto o delle ultime tendenze, ma anche gli amanti della buona tavola che spaziano tra mille soluzioni: dal piatto «veloce» alla cucina più ricercata. Via Argiro è tra le strade del centro cittadino che più hanno vissuto un exploit ad ampio raggio. Attualmente non è arduo immaginarla quasi in concorrenza con la parallela via Sparano, ovvero la strada «simbolo» del commercio del centro. L’ultimo decennio, infatti, l’ha vista al centro di continui cambiamenti che hanno prodotto un volto nuovo, accattivante, moderno.

La pedonalizzazione di via Argiro è cominciata nel 2011: da allora la strada è stata completamente chiusa al traffico, con l’apposizione delle fioriere tra un isolato e l’altro. All’annuncio del lockdown, a marzo 2020, l’ex sindaco Antonio Decaro non trattenne le lacrime passeggiando tra le saracinesche abbassate di negozi, bar e ristoranti. «È una strada che per me rappresenta il senso di un lavoro», affermò all’epoca. «Da quella via, trasformata con fatica da caotica zona piena di auto in un’area pedonale, è ripartita una nuova concezione dell’intera città».

Una serie di esercizi commerciali all’epoca neonati sono riusciti prima a sopravvivere malgrado il complicatissimo periodo pandemico, poi a rilanciarsi. Ma il percorso non è terminato. I lavori di riqualificazione della seconda strada pedonale del centro cittadino, così come quelli che riguardano via Manzoni e via Amendola, nel tratto finale più vicino al centro, sono finanziati complessivamente per nove milioni di euro con fondi provenienti dal Pnrr.

A gennaio apriranno i cantieri: la riqualificazione riguarderà il rifacimento della pavimentazione, ma anche la piantumazione di nuovi alberi. Esemplari di ligustrum (un arbusto molto utilizzato nei parchi e nei giardini) sostituiranno le fioriere mobili e saranno piantati vicino agli incroci, protetti da griglie salvapiante e cordoli in pietra calcara.

La riqualificazione riguarderà anche i due tratti di via Putignani e via Calefati , secondo l’idea di un «boulevard», con l’utilizzo degli alberi per separare aree funzionali diverse: quelle del passeggio e quelle a ridosso dai negozi. Alla riqualificazione, però, non seguirà un’ulteriore pedonalizzazione (almeno per il momento) in attesa del piano parcheggi.

A fine settembre ha chiuso i battenti Asselta, la storica boutique di abbigliamento per donna. A marzo, invece, aveva dato l’addio Santamato, un altro «polo» di tradizione per il vestiario. Si temeva una crisi, invece immediatamente sulla zona hanno investito i grandi marchi internazionali. In pochi mesi, infatti, sono arrivati New Balance, The North Face per l’abbigliamento, Coccinelle Store specializzata in pelletteria e accessori del segmento «lusso accessibile», Mabina e Kidult per la gioielleria.

Ma tante sono le novità anche per il «food»: a cominciare da Starbucks la celebre catena di caffetterie con il simbolo della «sirena» nota in tutto il mondo per proseguire con le bracerie come Picadinho o La Tradizione. Insomma, una rivoluzione in piena regola che da un lato magari perde parte del fascino legato alle grandi famiglie imprenditoriali del territorio, ma dall’altro apre alle grandi catene e alle firme giovani e dinamiche.

Lo shopping natalizio dei ragazzi Non è un caso che la connotazione di via Argiro stia migrando verso un preciso di target d’età: mentre la «gemella» via Sparano accoglie un pubblico più eterogeneo, la strada parallela è frequentata soprattutto da giovani. Una tendenza ancora più evidente a ridosso del Natale. Ragazzi provenienti da tutti i quartieri, ma anche universitari e in arrivo dalla provincia passeggiano in cerca di prodotti freschi, in linea con la loro età e in un ambiente che ne asseconda i ritmi. Come una sorta di centro commerciale all’aperto, l’affollano per uno shopping realmente alla portata di tutte le tasche, divertendosi tra locali eterogenei tra loro. Un cambiamento radicale che si pone al passo con i tempi, pur lasciando un pizzico di nostalgia.

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