Il caso
Dalla lite sulla chat alla maxi rissa armati: dopo 4 anni 19 minori a processo a Bari
Lo scontro in piazza Risorgimento con coltelli e mazze da baseball
BARI - La violenta rissa a colpi di coltelli e mazze da baseball di quattro anni fa tra più di venti studenti del Polivalente di Japigia è finita in un’aula di giustizia: 19 giovanissimi sono a processo davanti al Tribunale per i Minorenni di Bari per quell’episodio risalente alla sera del 26 maggio 2020.
I 19 imputati, tutti all’epoca minorenni tra i 14 e i 16 anni, rispondono di rissa aggravata e lesioni. Quel giorno la contesa tra due diversi gruppi di studenti sarebbe iniziata sui social e nei corridoi della scuola. Era un periodo di piena pandemia. I ragazzi erano da poco tornati in classe dopo il lockdown, con tutto quello che gli esperti hanno poi raccontato su quanto quella fase di chiusura abbia inciso sulla capacità di socializzazione «sana» dei più giovani. Certo, nulla giustifica la violenza e quindi quei 19 violenti (in concorso con altri due amici all’epoca appena 18enni e per questo processati dal Tribunale ordinario) sono finiti alla sbarra. In aula, dinanzi ai giudici, stanno sfilando i testimoni per per ricostruire la vicenda, attribuendo a ciascuno precise responsabilità: chi colpiva a mani nude, chi impugnava le armi, chi incitava alla violenza.
I 19 giovanissimi imputati, tutti o quasi alunni dello stesso istituto tecnico, fedina penale immacolata quattro anni fa (per alcuni ormai non più, uno di loro di recente è stato coinvolto anche in un agguato mafioso), frequentavano quasi tutti la scuola di Japigia. Quel pomeriggio, dopo settimane di provocazioni e screzi a distanza, botta e risposta nelle chat e sui social, sguardi minacciosi nei corridoi e all’uscita da scuola, si sarebbe consumato lo scontro a muso duro. Si sarebbero dati appuntamento dopo le 20 in piazza Risorgimento, alcuni presentandosi con coltellini a serramanico e una mazza da baseball. Quando la situazione degenerò, sotto gli sguardi attoniti dei passanti, partirono pugni, calci e ceffoni, tutto sotto l’occhio delle telecamere della rete di videosorveglianza pubblica e alcuni teleobiettivi di strutture private. I più facinorosi avrebbero tirato fuori le armi e uno dei due maggiorenni fu colpito con sette coltellate alla schiena. Un altro ragazzo di 16 anni fu raggiunto di striscio alla spalla da un fendente inferto con un coltello a serramanico. In pochi minuti i poliziotti - allertati dai passanti - arrivarono al Libertà, provocando un fuggi fuggi generale ma riuscendo comunque, dopo aver passato al setaccio il quartiere, a individuare uno ad uno i 21 protagonisti della violenta rissa, fermati e accompagnati in Questura. I due feriti con le lame furono portati in ospedale e medicati (prognosi di 10 giorni per entrambi, lesioni per fortuna superficiali). I poliziotti riuscirono a recuperare in strada una mazza da baseball e un coltello da cucina.
Nei mesi successivi i magistrati minorili hanno chiesto e ottenuto il processo, tuttora in corso, a quattro anni dai fatti, nei confronti dei 19, oggi tutti poco più che maggiorenni. Agli atti ci sono i verbali degli stessi ragazzi, oltre ai video che immortalano il violento litigio e anche screenshot delle chat.