il caso

Bari, dopo la chiusura accolto il ricorso del Piccolo Bar: potrà restare aperto alla vigilia di Natale

Isabella Maselli

Un decreto cautelare del Tar sospende l'ordinanza del Comune che contestava la presenza di pregiudicati: fissata a gennaio la discussione sulla sospensiva

BARI - «I reiterati episodi di risse verificatisi nel bar della ricorrente non sono, di per sé, indicativi del fatto che quel locale sia un ritrovo di pregiudicati, quanto piuttosto del fatto che esso sia ubicato in una zona mal frequentata». Con questa motivazione il presidente della seconda sezione del Tar Puglia, Orazio Ciliberti, ha accolto con un decreto cautelare il ricorso del Piccolo bar di via Cognetti, nel cuore della movida del quartiere Umbertino, contro la sospensione dell’attività per quindici giorni disposta dalla Questura l’11 dicembre. Per il momento, quindi, il locale potrà restare aperto e continuare a lavorare, almeno per tutto il periodo natalizio. La questione, sempre in fase cautelare, sarà discussa il 14 gennaio 2025 e solo allora sarà presa la decisione definitiva.

Stando al provvedimento amministrativo che aveva sospeso la licenza di somministrazione di alimenti e bevande concessa dal Comune nel 2015, con conseguente chiusura al pubblico del locale, «l’operatività del pubblico esercizio costituisce pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica». Lo stop forzato - ora congelato dal Tar - era arrivato dopo i controlli eseguiti dagli agenti dalla Divisione di Polizia Amministrativa della Questura e dai militari del Comando provinciale Carabinieri.
Da quello che si è saputo alcuni clienti del locale, nel corso di controlli condotti con modalità e in tempi diversi, sarebbero stati trovati in possesso di dosi di sostanze stupefacenti. In quel tratto di via Cognetti, si sarebbero verificate inoltre frequenti risse tra soggetti legati agli ambienti della criminalità, gravati da precedenti di polizia e penali.

Gli episodi finiti nel fascicolo della Questura si sarebbero comunque verificati all’esterno del bar che a libro paga, regolarmente inquadrati, ha una decina di dipendenti. Il provvedimento è stato subito ritenuto punitivo dai proprietari che hanno affidato all’avvocato Michele Dionigi la difesa del buon nome del Piccolo Bar. A loro dire i clienti del locale sarebbero le prime vittime di un contesto ambientale generato da fattori che non dipendono dalla presenza della loro attività commerciale.
Il ricorso al Tar ha sortito l’effetto sperato, almeno per adesso. Il presidente Ciliberti sembra infatti aver condiviso - in questa fase preliminare della vicenda processuale, quindi senza entrare nel merito - la valutazione sul contesto: non sarebbe il bar il problema, ma più in generale il quartiere. «Ritenuta sussistente l’urgenza, data l’imminente decorrenza dell’irrogata sospensione dell’esercizio pubblico» il Tar ha quindi sospeso il provvedimento di chiusura del locale, rinviando ogni valutazione a dopo le feste.

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