quartiere san pio
Bari, emergenza sfratti a «Parco Gentile». Il Tar: «Non tocca a noi sospenderli»
I giudici hanno rigettato la richiesta dei residenti del complesso di housing sociale
BARI - Non tocca al Tar decidere di sospendere sfratti esecutivi in corso. È in estrema sintesi la risposta che i giudici danno ai residenti del complesso «Parco Gentile», il residence a Torricella, rione del quartiere San Pio, dove decine di famiglie rischiano lo sfratto per morosità (per alcune già eseguito). Il complesso residenziale era nato, ormai più di un decennio fa, come un progetto di «social housing», cioè un programma di edilizia residenziale convenzionata di tipo sociale a prezzi e canoni calmierati.
La convenzione sottoscritta col Comune a settembre 2016 prevedeva la realizzazione di 230 alloggi sociali ad un canone massimo di locazione pari a 67 euro a mq. A giugno 2019 è stato concesso in locazione un primo gruppo di alloggi a 27 nuclei familiari (uno dei quali si è fatto portavoce della battaglia promuovendo il ricorso al Tar). Nel contratto di locazione, però, oltre al canone la società ha imposto il pagamento di oneri accessori in alcuni casi di oltre 100 euro mensili (complessivamente quasi 150mila euro dal 2020). Date le difficili condizioni economiche di tutti gli assegnatari, molti di loro si sono quindi trovati nella «incolpevole impossibilità» di continuare a sostenere «un canone complessivo aumentato al punto di raggiungere quasi doppio del canone sociale originariamente determinato in convenzione» era spiegato nel ricorso.
Per i giudici, però, «la misura cautelare invocata consistente “nell’imporre a carico di Fabrica Immobiliare di astenersi, fino alla decisione nel merito, dal proseguire e coltivare le azioni di rilascio degli immobili, per i quali sia già intervenuta convalida di sfratto, malgrado la violazione, da parte di Fabrica Immobiliare, degli obblighi convenzionali assunti nei confronti del Comune di Bari e, quindi, nei confronti dei nuclei famigliari maggiormente svantaggiati e beneficiari dei contratti di locazione” esula dal novero dei rimedi provvisori che il giudice amministrativo può concedere».
Istanza cautelare respinta, quindi, con gli sfratti che continueranno a meno che il Comune, come annunciato nelle scorse settimane, non trovi una soluzione con la società per sospenderli.
«L’amministrazione è dalla parte dei cittadini e si è fatta carico del problema» aveva detto la vicesindaca Giovanna Iacovone, che sta seguendo direttamente la vicenda e che ha anche incontrato i residenti per rassicurarli sull’impegno del Comune per superare «l’emergenza dettata dagli sfratti».