il processo
Codice Interno, gli avvocati di Olivieri e Lorusso: «Inutilizzabili le chat, violate le norme sull'acquisizione dei cellulari»
Gli atti depositati dalla Dda di Bari nell’udienza del 30 ottobre contengono scambi tra i principali indagati. Decisione il 4 dicembre
BARI - I 50 Gigabyte di chat che la Dda di Bari ha depositato nella scorsa udienza del processo Codice Interno devono essere dichiarate "inammissibili" perché acquisite con modalità non conformi rispetto a quanto previsto dalla giurisprudenza di Cassazione. E' quanto hanno chiesto oggi gli avvocati di Maria Carmen e Vito Lorusso, rispettivamente moglie e suocero di Giacomo Olivieri, l'ex consigliere regionale finito in carcere il 26 febbraio perché accusato di essere al centro di rapporti con i clan baresi da cui avrebbe "comprato" voti per l'elezione della moglie alle amministrative baresi di maggio 2019.
Le chat riguardano tutto il gruppo familiare Olivieri-Lorusso. I loro avvocati, Gaetano e Luca Castellaneta, si sono opposti alla loro utilizzabilità nell'attuale procedimento (quello con rito ordinario vede imputate 15 persone tra cui i Lorusso, tutti gli altri tra cui Olivieri hanno scelto l'abbreviato). Gli avvocati hanno rilevato che la Dda ha estrapolato il materiale dalle copie forensi dei cellulari effettuate in altre indagini (in una, quella sul peculato all'Oncologico a carico di Lorusso, Olivieri non è nemmeno indagato), nelle quali i cellulari erano già stati restituiti. E dunque quelle copie forensi dovevano essere già state distrutte. I pm Fabio Buquicchio e Marco D'Agostino hanno però insistito, non condividendo l'orientamento della giurisprudenza richiamata dalla difesa dei Lorusso (cui si sono associati tutti gli avvocati degli altri imputati).
«La difesa si è opposta alla acquisizione dei dati estrapolati dalle copie forensi integrali, disposte in altri procedimenti penali, costituiti da oltre 18.000 pagine contenenti anche informazioni e dati personali, estranei ai fatti oggetto delle imputazioni che avevano legittimato, in quei procedimenti, l’adozione del sequestro probatorio dei dispositivi informatici», è quanto dichiarano gli avvocati Gaetano e Luca Castellaneta. «In ogni caso, quelle copie forensi integrali, quali copie-mezzo, dovevano essere restituite e non illegittimamente trattenute come sancito dalla Corte Suprema di Cassazione. Pertanto quei dati, di cui si chiede l’acquisizione, sono inutilizzabili nell’attuale procedimento».
Nell'inchiesta Codice interno, che ha svelato i presunti intrecci tra mafia, politica e imprenditoria di Bari, l’oncologo Vito Lorusso e la figlia Maria Carmen (che oggi era nuovamente in aula) sono accusati di associazione a delinquere finalizzata scambio elettorale politico-mafioso. Per l’accusa, l'elezione di Lorusso al consiglio comunale di Bari del 2019 sarebbe stata favorita dai voti dei clan Parisi, Montani e Strisciuglio, raccolti a pagamento da Olivieri. In totale gli arrestati furono 130, la maggior parte dei quali ha scelto il rito abbreviato. Il Tribunale deciderà sull'ammissibilità delle chat il 4 dicembre.