in città
Emergenza rifiuti a Bari: la strategia anti-degrado a suon di sanzioni e nuovi progetti
L’assessore Elda Perlino si è confrontata sulle criticità al III Municipio
BARI - Sensibilizzare fin dalla tenera età, sanzionare i contravventori, contattare nuovi canali per cercare soluzioni. L’emergenza rifiuti continua a funestare il quartiere San Paolo: oltre l’acclarato caso di via Cifariello (dove prolifera una sorta di discarica a cielo aperto), nelle scorse ore accumuli di pattume, resti di mobilio, chili di plastica e organico sono stati rinvenuti anche in via Pacifico Mazzoni all’angolo con via Candura, nelle vicinanze del murales di Santa Rita.
La prassi ancora una volta si è replicata: il pattume accumulato in notevolissime quantità è stato bruciato in piena notte con conseguenze ormai tristemente note: emissione di odori insopportabili per i residenti della zona, diffusione di sporcizia, nonché l’arrivo di zanzare, ratti e scarafaggi.
Il confronto - L’emergenza è stata riportata (insieme ad altre criticità) ieri all’assessore comunale al clima, alla transizione ecologia e all’ambiente Elda Perlino, intervenuta al Municipio III, alla presenza della presidente Luisa Verdoscia, nonché dei consiglieri e dei residenti. «Al San Paolo la raccolta differenziata porta a porta è partita da ben due anni, ma evidentemente non siamo ancora stati capaci di creare un opportuno senso di responsabilità», la riflessione dell’assessora Perlino. «Non possiamo scartare che il malcostume sia derivato da comportamenti posti in essere da residenti dei quartieri limitrofi che ormai ritengono di poter conferire in modo selvaggio in zone ben identificate. Tuttavia, l’emergenza è generalizzata: per una risoluzione più strutturata occorre perseguire il progetto delle isole ecologiche intelligenti che, però, potrà concretizzarsi soltanto verso la metà del 2025». «Nell’immediato, bisogna agire con altri strumenti - aggiunge -. I roghi dei rifiuti sono un reato, ma non si verificano soltanto al San Paolo: il problema appartiene all’intera città. Abbiamo dato disponibilità ad aumentare le fototrappole, in modo da poter identificare i contravventori e procedere con sanzioni esemplari. Sarà mio impegno confrontarmi anche con gli altri assessorati per identificare le modalità opportune ad aumentare sicurezza e controlli».
Scuole, app e la consulta ambientale - L’accorata richiesta è innanzitutto appellarsi al senso civico attraverso una campagna di sensibilizzazione da avviare nelle scuole. «Bisogna formare i cittadini del domani», riflette Elda Perlino. «Se bimbi e ragazzi impareranno i comportamenti corretti, saranno i primi a trasferirli in famiglia e a metterli in pratica. Nel frattempo, vanno implementati i controlli della Polizia Locale e dell’Amiu. A tal proposito, continuo a raccomandare il ricorso all’app “BariUnica” basata proprio sul principio della cittadinanza attiva: soprattutto le segnalazioni in tema di rifiuti possono rivelarsi decisive per un pronto intervento».
«Allo stesso modo, sarebbe opportuno rivolgersi alla Consulta Ambientale: un organo che può fornire spunti di intervento determinanti. Inutile nascondersi: Bari è una città in evoluzione. L’aumento del turismo, dei progetti universitari con l’estero, di convegni e congressi ci pone davanti ad un’utenza maggiore che si traduce in nuove sfide», conclude.