Il caso
Bari, pusher ai domiciliari posta 133 video su TikTok: finisce in cella
Ha postato tantissimi contenuti online in soli tre mesi
BARI - Ha pubblicato 133 TikTok in tre mesi mentre era agli arresti domiciliari. La violazione delle prescrizioni imposte dalla custodia cautelare gli sono costate l’aggravamento della misura e per il pusher barese si sono aperte le porte del carcere.
Protagonista della vicenda è il 25enne Francesco Orlando, conosciuto come «Kekko Loco», con un discreto curriculum criminale già alle spalle. Non risulta inserito in contesti di criminalità organizzata ma nell’ultimo anno era già stato arrestato in flagranza per possesso e spaccio di droga. L’ultima volta il 30 aprile scorso. Gli agenti della squadra mobile di Bari lo avevano fermato a bordo di un’auto, non sua, in viale Europa nel quartiere San Paolo. La perquisizione del veicolo aveva consentito di trovare diverse dosi di sostanza stupefacente nascosta in una sacchetto di pelle nera incastrato in una grossa spugna messa sotto la pulsantiera dei vetri elettrici all’interno della portiera lato autista.
Nel sacchetto c’erano 28 cipollette di cocaina (per complessivi 22 grammi, corrispondenti a 46 dosi) e una bustina in cellophane contenente hashish (circa 4 grammi pari a 44 dosi). La droga veniva sequestrata, insieme all’auto e a 50 euro in contanti, e il 25enne arrestato. Il giorno dopo, nell’udienza di convalida, il giovane pusher aveva reso dichiarazioni spontanee, ammettendo gli addebiti e sostenendo «di aver dovuto commettere i reati a causa delle proprie precarie condizioni economiche». Gli erano stati concessi gli arresti domiciliari e ci è rimasto fino alla fine dell’estate.
Nel frattempo si è celebrato il processo con rito abbreviato, che si è concluso con la condanna in primo grado a 3 anni e 4 mesi di reclusione e 8mila euro di multa. «Lo stupefacente - spiegava il giudice nella sentenza motivando la condanna - risulta destinato a uso non meramente personale, come reso evidente dal quantitativo non certo irrisorio, dalla suddivisione in dosi, dal porto in luogo pubblico, dalle modalità di occultamento, dalla disponibilità di sostanze di diversa tipologia. Le confessate, precarie condizioni economiche dell’uomo, del resto, - argomentava il giudice - sono incompatibili con l’accumulo di una rilevante scorta da destinare al mero consumo personale». Peraltro era stato lo stesso imputato ad ammettere lo spaccio. A tutto questo si aggiunge che il 25enne è un recidivo. Dal casellario giudiziale, infatti, risulta già condannato a 2 anni di reclusione (pena sospesa) per narcotraffico e sostituzione di persona a febbraio 2024 (i fatti risalivano a maggio 2023). «Il fatto che sia tornato, dopo un brevissimo lasso di tempo, a commettere reati della stessa indole, - secondo il Tribunale - dimostra come sia rimasto del tutto insensibile alle precedenti esperienze giudiziarie e incapace di contenere l’impulso a delinquere, ritraendo, peraltro per sua stessa ammissione, una fonte di reddito dallo spaccio di droga». La nuova condanna, in attesa dei successivi gradi di giudizio, la stava scontando ai domiciliari, ma ha pensato bene di ingannare il tempo realizzando video da postare sui social: ben 133 TikTok da maggio ad agosto, stando a quanto documentato dai carabinieri.