Al San Paolo
Bari, «agguato dopo le offese su TikTok», la Dda chiede 24 anni per il boss Montani
Bersaglio dei sicari il pregiudicato Donato Cassano (ferita anche la fidanzata 16enne) che poco prima avrebbe sparato sotto casa di un affiliato rivale. Anche lui rischia 5 anni di carcere
BARI - Vendette incrociate. Il pubblico ministero antimafia Fabio Buquicchio nel processo per i due agguati che si sono succeduti in rapida sequenza, l’uno di risposta all’altro, il 19 marzo del 2022, il primo per mano di Donato Cassano, 26 anni, detto «lo Sciacallo», ritenuto organico alla famiglia mafiosa degli Strisciuglio, il secondo dal rivale Giovanni Montani, 47 anni, pezzo da novanta del clan Misceo-Montani, ha chiesto che venga emanata a carico dei due imputati sentenza di condanna a complessivi 29 anni di carcere: 5 anni per Cassano, 24 per Montani.
Accuse Sul capo dei due pregiudicati gravano a vario titolo le accuse di concorso in duplice tentato omicidio, favoreggiamento, porto e detenzione di arma comune da sparo, esplosione di colpi di arma da fuoco, con la aggravante del metodo mafioso.
Nel processo che viene celebrato con rito ordinario, oramai alle battute finali (la replica del pm alle arringhe difensive e il verdetto sono attesi per la prossima settimana) Donato Cassano viene difeso dall’avvocato Nicola Oberdan Laforgia, Giovanni Montani dagli avvocati Raffaele Quarta e Gaetano Sassanelli.
Il video della discordia Le due vicende contestate dalla Direzione distrettuale antimafia risalgono al 19 marzo del 2022. Stando alla versione dei carabinieri, nel pomeriggio di quel giorno, in risposta a un video di scherno pubblicato su TikTok, Cassano avrebbe sparato contro il portone di casa di Michele Minella - 50 anni, alias «Tarantella», cognato di Montani e genero di Giuseppe Misceo, 59 anni, detto «il Fantasma», pezzo da novanta della mala del San Paolo -, incurante del fatto che in quel momento nel cortile c’era una bambina...