Lo spettacolo
I detenuti diventano giudici: ecco la magia del teatro
Oggi in scena in carcere uno spettacolo che rovescia i ruoli sul tema della giustizia
BARI - Il Teatro del Viaggio questa mattina entrerà nella Casa Circondariale di Bari con uno spettacolo che rovescerà i ruoli sul tema della giustizia. Davanti alla compagnia diretta da Gianluigi Belsito, anche lui sulla scena con i suoi attori, vi sarà una platea di detenuti che, davanti alla trasposizione di alcuni personaggi della drammaturgia classica, saranno a chiamati a «giudicare» sui crimini commessi dentro le loro storie.
Come sottolinea dalle note di regia il biscegliese Belsito, «grazie al direttore dell’istituto penitenziario Valeria Pirè, in stretta collaborazione con l’Area Sicurezza e l’Area Trattamentale», la performance «Dico la Verità» costituisce un esperimento perché «si stacca da un’impostazione del tipo palco-platea per diventare una sorta di confessione intima, rivolta a un numero limitato di spettatori che fungono da interlocutori silenziosi».
Sul proscenio si materializzeranno i drammi che ruotano attorno allo spigoloso tema della verità. Così «Medea» di Euripide racconta del controverso punto di vista perché ha ucciso i suoi bambini, l’ebreo «Shylock» dello shakespeariano «Mercante di Venezia» accende un faro sul razzismo, «Dorian Gray» di Wilde denuncia una società accentrata sulla bellezza e attraversata da sucidi, la «Fedra» di Racine si innamora perdutamente di un ragazzo molto più giovane di lei (figlio di suo marito) soccombendo all’oscuro destino della sua stirpe, Nora da «Casa di Bambola» di Ibsen diventa l’eroina dell’emancipazione della donna, «Else» dal racconto di Schnitzler arriva a conseguenze estreme per essere stata costretta ad un incontro lascivo, «Edoardo II» di Marlowe distrutto dalla sua omosessualità che fu tra le cause minori della sua condanna a morte.
Marco Jacopo Montaruli, Michelangelo Camero, Wilma De Feudis, Pia Ferrante, Cindy Gjergji, Isa Papagni, Girolamo Spagnoletti, Sonia Storelli e Angelica Uva, sotto la guida di Belsito, hanno rielaborato personalmente i loro monologhi che propongono ai detenuti per una riflessione congiunta.
«L’evento, che si avvale del supporto di Amnesty Puglia e Matera, è rigorosamente a porte chiuse ma vuole avvalorare l’importanza di aprire alla cultura un luogo in cui rieducare è un valore» sottolinea Belsito, noto, da anni, per i suoi spettacoli che traggono ispirazione dai luoghi dove vengono messi in scena.
Dai suoi recenti Canti dell’«Inferno» presso il Battistero di Canosa al Carcere di Bari, dove oggi, fuori dalle proprie celle, i detenuti si potranno riflettere in quello specchio della verità che in fondo è il teatro.