POLITICA
Il Pd ora «raddoppia», c’è Schlein con Decaro: la segretaria torna a Bari per una manifestazione
Il partito è anche alla ricerca dello sprint finale per chiudere i conti dei ballottaggi di Bari e Lecce
BARI - Oltre a «Mister cinquecentomila preferenze», Antonio Decaro, il Pd – alla ricerca dello sprint finale per chiudere i conti dei ballottaggi di Bari e Lecce (dove Carlo Salvemini insegue Adriana Poli Bortone per la destra) – gioca anche la carta della segretaria nazionale: Elly Schlein sarà nel capoluogo regionale giovedì prossimo per una manifestazione con il candidato del centrosinistra (riunito) Vito Leccese. La partecipazione della leader diventa così da un lato un tributo alla comunità dem barese che ha sfiorato qui alle Europee il 50% dei consensi, ma dall'altro lato conferma una crescente sintonia con l'ex deputato dei Verdi, che è stato difeso e sostenuto dal Nazareno con straordinaria intensità anche nelle giornate convulse nelle quali il capo politico dei 5S, Giuseppe Conte, fece saltare le primarie per sostenere l'opzione più radicale di Michele Laforgia.
La Schlein, in stretto contatto con il segretario regionale Domenico De Santis (tra i protagonisti dell'exploit non solo di Decaro ma anche della capolista dem Lucia Annunziata, che in Puglia ha raccolto un numero considerevole di preferenze) torna dunque dopo poco più di due settimane dall'ultimo comizio in Via Sparano, evento che consentì di registrare lo stato di salute del partito, del centrosinistra e della coalizione pro Leccese, ma soprattutto di lanciare la nuova leadership di Decaro. Non a caso il governatore Michele Emiliano, dalle colonne della «Gazzetta», ha evidenziato come tutto il partito pugliese ora si aspetta che il presidente dell'Anci riceva un riconoscimento o un incarico di prestigio negli organigrammi della sinistra europea, nella quale il Pd è la forza più rilevante sul piano numerico (e anche politico).
Prima della manifestazione barese di giovedì, però, l'agenda politica vede un appuntamento romano che segnerà le prossime settimane: ci sarà in Piazza Santi Apostoli la prima manifestazione unitaria delle opposizioni, «in difesa della Costituzione e dell'unità nazionale», come mobilitazione volta a segnare il solco del campo progressista rispetto alle riforme istituzionali promosse dal centrodestra.
A surriscaldare il clima hanno contribuito anche i disordini di mercoledì scorso alla Camera: da lì è nata un'onda dell'indignazione per quella che Pd, M5S, Avs e +Europa considerano una «aggressione» in stile «squadrista» contro il deputato M5S Leonardo Donno, che aveva provocatoriamente cercato di consegnare un tricolore al ministro delle Riforme Roberto Calderoli. L'appuntamento di piazza Santi Apostoli si terrà proprio nelle ore in cui al Senato si voterà la riforma Costituzionale e alla Camera riprenderanno i lavori sull'Autonomia, dopo lo 'stop' conseguente alla procedura avviata dall'ufficio di presidenza della Camera per accertare le responsabilità delle tensioni (tanti parlamentari sono stati sanzioni). Nell'ultima assemblea dei parlamentari del Pd, il deputato lucano Roberto Speranza ha sottolineato che «siamo di fronte a un passaggio decisivo, non per la legislatura, ma per la vita del Paese. Chi è fuori deve vedere che noi stiamo facendo la più grande battaglia possibile. Dobbiamo fare battaglia senza esitazione. Dobbiamo bloccare tutto, dal processo verbale, dobbiamo fare opposizione e ostruzionismo totale su tutto perché fuori si capisca che non stiamo mollando un millimetro».