L'impresa

Dall’Abruzzo a Bari a piedi: 250km grazie alla passione per San Nicola

Barbara Minafra

Fede e sacrificio, il viaggio dei pellegrini. In otto, partiti di buon’ora il primo maggio da una collinetta nell’entroterra di Vasto, sorridono e immaginano già la festa che accompagna le loro preghiere

BARI - Camminano di buon passo e nonostante abbiano quasi 250 chilometri nelle gambe, non sembrano sentire la fatica. Anzi, ora che si avvicina la meta, il sole caldo di mezzogiorno rincuora anziché infiacchire. Sulla litoranea che collega Giovinazzo a Santo Spirito, il quartiere più a nord che funge da porta d’ingresso di Bari, un gruppetto sfila nei margini della pista ciclabile.

(video Donato Fasano)

Sono giovani e anziani abruzzesi, uomini e donne in grembiule che rinnovano la tradizione di una devozione che da secoli porta in città i pellegrini di San Nicola ogni 7 maggio. In otto, partiti di buon’ora il primo maggio da una collinetta nell’entroterra di Vasto, sorridono e immaginano già la festa che accompagna le loro preghiere. Camminano a poca distanza fra loro guardando il mare blu. Si sono incontrati con altri pellegrini a San Marco in Lamis, dove si erano dati appuntamento per un raduno e poi ciascuno con il suo passo e la sua andatura ha percorso il proprio viaggio di fede e sacrificio. Chi con lo zaino in spalla, chi spingendo un trolley, portano ombrelli per il tempo instabile di questa primavera a cui hanno legato un ramo di pino come un’insegna antica e contadina che li rende visibili da lontano, mazzolini di fiori e un crocefisso.

Arrivano da Monteodorisio, piccolo comune di 2.300 abitanti in provincia di Chieti dove si mangiano le tipiche sagne a pezzate, pasta fatta in casa preparata con semola di grano duro, e i celli ripieni, dolci preparati con farina, olio di oliva e zucchero. Ciascuno è partito spinto da una motivazione personale: chi per chiedere una grazia, chi per ringraziare di averla ricevuta, chi perché così facevano i genitori, chi per rispettare una tradizione che è ancora forte in Abruzzo (da cui sono partiti vari gruppi di preghiera anche da Lanciano e San Salvo) e in Molise, chi perché si è messo alla prova.

Ma il lungo percorso, che prevede una sessantina di ore di cammino, è stato per tutti faticoso nonostante le scarpe da ginnastica e i giacconi per la sera, tra pernottamenti di fortuna, pranzi al sacco e il tempo non sempre clemente. «Ma anche questo vuol dire avere fede ed essere devoti a San Nicola» dicono felici.

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