il progetto
Welfare: Palo del Colle avrà il suo «Sportello inclusione lavoro»
Amendolara: «Per la prima volta il Comune inserisce detenuti e disoccupati in un progetto di reintroduzione alla vita attiva»
PALO DEL COLLE - Presentato lo Sportello inclusione lavoro, progetto di reintroduzione alla vita attiva promosso dal Comune di Palo e da Consorzio Mestieri Puglia. E per la prima volta nella storia del Comune, ha coinvolto ex detenuti e disoccupati di lungo corso tra i venticinque e sessant’anni in un percorso riabilitativo professionale che li reinserisse alla vita attiva.
Il percorso a oggi ha coinvolto dieci persone per lo più di sesso femminile di estrazione sociale media che provengono dal settore manifatturiero, dei servizi alla persona, e dal settore industriale che verranno rieducate ad un inserimento alla vita attiva e professionale tramite un tirocinio che rappresenterà a tutti gli effetti un inserimento propedeutico in azienda e fornirà una nuova educazione alla cultura del lavoro. Erano presenti il sindaco Tommaso Amendolara, la responsabile dei Servizi Sociali Anna Teresa Marsala, il vicesindaco Giannicola Cuscito, il presidente di Consorzio Mestieri Puglia Vito Genco e l’assessore alle Politiche del Lavoro Oronzo Panebianco.
«Quest’anno siamo riusciti ad attribuire per la prima volta e a investire risorse finanziarie in questo progetto – ha
dichiarato Anna Teresa Marsala -. Spero che oggi sul territorio si possa fare un buon percorso, una buona passeggiata insieme».
«Non posso non partire da quelle norme giuridiche che rappresentano la base del mio sapere professionale, come ad esempio la legge Smuraglia che facilita l’integrazione lavorativa di quei soggetti che hanno vissuto l’esperienza della reclusione – ha affermato Giannicola Cuscito -. L’elemento importante che vogliamo qui trasmettere è la rieducazione tramite il lavoro, agire nel nostro territorio recuperando soggetti fragili per ottenere un triplo risultato: una ricaduta economica produttiva, nuovi incentivi alle imprese e favorire l’inclusione sociale».
«Al primo tentativo la manifestazione d’interesse legata a questo progetto è andata deserta, ma la nostra amministrazione non si è arresa, - asserisce con forza Tommaso Amendolara - abbiamo riprovato e siamo riusciti per la prima volta nella storia di Palo a mettere al centro gli ex carcerati e i disoccupati in un percorso di reintroduzione professionale che fosse innovativo. Consapevoli che oggi ci fosse necessità di politiche assistenziali reinterpretate in una chiave non totalizzante, anche se lo Stato si deve fare garante della dignità umana di chi gli chiede sostegno. Così come - continua il sindaco - ci sono delle situazioni di necessità che prevedono l’uso di uno spettro più ampio di strumenti, oltre a quelli sussidiari, per reintegrare professionalmente e fornire supporto».
«L’inclusione di coloro maggiormente svantaggiati e le politiche del lavoro sono due tematiche separate che devono trovare una convergenza – ha dichiarato Oronzo Panebianco -. Mi accorgo che molti ragazzi che hanno avuto problemi
con il crimine oggi hanno difficoltà con un percorso di reintegrazione. È la prima volta che il comune di Palo riesce a fare
questo, grazie a Punti Cardinali e al finanziamento regionale, ci ha portato a costruire una nuova parterre quale quella
con Mestieri Puglia. Siamo fiduciosissimi nel buon esito di questa esperienza e che riusciremo il prossimo anno a
replicarla».
«Occuparsi di coloro che vivono in condizione di svantaggio attraverso servizi in grado di integrare politiche di welfare
e politiche per il lavoro, ritengo sia una buona opzione a favore della coesione sociale di una comunità – afferma Vito
Genco -. Iniziative come lo sportello inclusione lavoro dimostrano quanto sia utile e possibile creare percorsi in cui, istituzioni pubbliche, enti del terzo settore e imprese del sistema produttivo locale si ripartiscono la responsabilità e l’impegno verso l’inclusione di persone a rischio di marginalità sociale».
Mestieri Puglia è un’agenzia per il lavoro attiva nel territorio regionale la cui missione è l’inclusione sociale delle persone
a rischio di marginalità̀ accompagnandole tramite l'inserimento nella vita attiva assumendo il ruolo di accompagnatore
delle persone maggiormente vulnerabili dal punto di vista sociale e potenzialmente più in difficoltà anche dal punto di vista professionale.