verso il voto
I 5Stelle e il «modello Todde» per la Regione Puglia: Conte annuncia una rivoluzione e il ritorno a Bari in settimana
Il grillino Donno: «Attendiamo la data per fissare la conferenza barese del nostro presidente»
BARI - Una «rivoluzione» in Puglia, sulla falsariga del «modello Todde», la formula vincente nelle regionali della Sardegna. Sulla linea della legalità e del rinnovamento. Partirà da qui il progetto del M5S come annunciato, in maniera un po’ sibillina, dall’ex premier Giuseppe Conte, divenuto di colpo il dominus del campo progressista, dopo la performance barese nella quale ha chiuso i giochi delle primarie tra Vito Leccese e Michele Laforgia, annunciando di sostenere quest’ultimo come segnale politico di discontinuità rispetto all’attuale amministrazione e come segnale di trasparenza in una città ferita dalle inchieste giudiziarie della Dda, dagli arresti di politici vicini al centrosinistra e dall’arresto di Sandro Cataldo, leader della civica progressista «Sud al centro».
«In settimana terremo una conferenza stampa per annunciare gli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere in Regione Puglia, ma sicuramente si scriveranno nuove pagine. Affronteremo il tema di persona a Bari con il presidente Michele Emiliano», ha spiegato ancora il capo del Movimento. Che ha aggiunto rimarcando come il pallino della coalizione delle opposizioni sia saldamente in mano ai pentastellati, a Bari e non solo: «Voglio ricordare che se abbiamo fatto saltare le primarie dopo le inchieste è perché per noi la lotta contro la corruzione e l’illegalità è un patrimonio non negoziabile». Ieri, intervenendo, in provincia di Salerno, all’università di Fisciano per la presentazione del libro di Pasquale Tridico «Governare l’economia per non essere governati dai mercati», ha puntualizzato i motivi per cui ha polemizzato con Elly Schlein, leader del Pd, che lo ha accusato di mancare alla parola data nella vicenda barese: «Il concetto di lealtà deve essere maneggiato con cura per l’igiene della politica. Dobbiamo essere leali coi valori che declamiamo quando andiamo in tv, per cui di fronte a certe inchieste che vanno a toccare l’inquinamento del voto e scambi di favore con la malavita, penso che la politica non può mettere la testa sotto la sabbia, altrimenti sarebbe una politica malata».
«Per le primarie di Bari avevamo chiesto regole più severe per consentire la verifica di chi andava a votare, tra cui semplicemente una regola in più dettata dalle inchieste di questi giorni che suggeriscono un supplemento di rigore. Un’unica condizione - ha chiarito ancora l’ex premier, tornando sulle polemiche infuocate che avevano preceduto la convocazione delle gazebarie per il 7 aprile, poi saltate - su cui poi si è litigato, visto che non siamo stati ascoltati in questo braccio di ferro su Bari. Avevamo chiesto almeno di consentirci la pre-registrazione, anche qualche ora prima, come effetto dissuasivo di un contesto ambientale in cui tutti i giornali hanno scritto che ci sono 14 clan che hanno capacità espansiva tra parenti, famiglie e amici. Tutto qua, e chiudiamola qui».
Il punto pugliese sulla crisi del centrosinistra visto dai 5S sarà tenuto proprio da Conte a Bari. Questo è confermato da Leonardo Donno, parlamentare e leader pugliese del Movimento che alla «Gazzetta» spiega come Donno: «Si attende solo la data dal presidente». Il politico salentino ha poi aggiunto: «Il modello Todde? È presto per parlarne ma a noi piace e soprattutto ha funzionato in Sardegna». E sui temi della nuova discesa di Conte appunta due elementi: «Ci sono questioni legate alla legalità e a quello che è successo». Resta da discutere se e come i grillini continueranno a partecipare al governo regionale di Michele Emiliano. «Parleremo in conferenza stampa. Anche l’ipotesi di un passo indietro è sul tavolo? Tutte sono sul tavolo. Non escludo nulla», conclude Donno. E se il M5S pensa al modello Todde in Puglia, qualcuno immagina che si possa manifestare con la candidatura a presidente di un pentastellato. Qualcun’altro sussurra il nome del tarantino Mario Turco, vicepresidente nazionale, una suggestione che cozza con il percorso del sindaco di Bari Decaro, da mesi aspirante in pectore alla successione di Emiliano.