Longevità
Adelfia, è record con 7 centenari. L’ultimo? È il maestro Michele
Insegnante, ha formato intere generazioni. «Quando la parola dei prof. era sacra»
ADELFIA - L’area metropolitana si conferma terra ricca di centenari. A partire da Adelfia (che adesso annovera ben 7 centenari, record celebrato dal sindaco Giuseppe Cosola) dove Michelangelo Sidella ha superato il secolo di vita essendo nato infatti il 5 febbraio 1924 nella vicina Casamassima. Grande festa per celebrare Michele, come tutti lo chiamano, nel centro anziani del Comune o, come amano definirlo gli stessi aderenti, centro diversamente giovani. Il centenario è entrato intorno alle 11 nel centro da solo, senza farsi aiutare da nessuno.
Sidella si è sposato e trasferito ad Adelfia nel 1951 dove ha lavorato come insegnante elementare e segretario scolastico. È un’istituzione in questa comunità. Una folla di adelfiesi lo ha accolto con affetto. Il parroco, don Salvatore De Pascale, ha ricordato: «la sua pronipotina che oggi compie 3 anni a quali braccia deve affidarsi, se non le più sicure ossia proprio quelle di un vegliardo come Michele Sidella in questo momento?».
Il sindaco Giuseppe Cosola: «oggi si respira in questa sala l’atmosfera di un’Adelfia che non c’è più. La nostra comunità all’epoca era fondata sulla correttezza, sul rispetto dei ruoli tra genitori, docenti. I maestri erano secondi genitori per noi, ci incontravano per strada e ci rimproveravano se facevamo qualcosa di sbagliato. La loro parola era sacra in casa».
La presidente del centro anziani, Dora Sassanelli: «cent’anni di saggezza, esperienza e ricordi preziosi». Vito Dellino del Circolo universitario culturale e ricreativo Adelfia: «questi insegnanti mi hanno insegnato tanto, che valevo come persona. Hanno visto in me qualcosa in cui credere». Nicola Lacasella, ex alunno del maestro Sidella ricorda un aneddoto: «nel 1959 la lingua italiana si parlava nel 20 per cento delle famiglie. Per alfabetizzare gli alunni serviva un grande sforzo. Michelangelo Sidella traduceva dal dialetto in italiano e viceversa. Non dimenticherò mai quando spiegava quando mettere l’accento sul verbo essere parlando il dialetto di Casamassima. E poi diceva: quando si mette si mette h davanti al verbo avere? Quann adà avè».
Antonio Torres figlio di ex colleghi di Sidella ed ex alunno: «gli alunni avevano anche una squadra di calcio e Sidella sugli spalti li seguiva ovunque e faceva il tifo per loro. Facevamo riunioni di famiglia, esultava ad ogni nostro gol e ad ogni sconfitta ci dava consigli».