I fatti lo scorso luglio

Aggredì giovani che entrarono abusivamente in un lido a Capitolo e chiese soldi per «liberarli»: arrestato

Nel mirino un 50enne di Noicattaro, addetto alla sicurezza e dipendente di una ditta privata. Le due vittime, 18 e 22 anni, l'hanno denunciato

MONOPOLI - Aveva sorpreso due fratelli di Alberobello (Bari) di cui uno minorenne, mentre si introducevano abusivamente in un lido di Capitolo, a sud di Monopoli, per un evento musicale. A quel punto avrebbe preteso denaro dai due giovani.

Al loro rifiuto un 50enne di Noicattaro, addetto alla sicurezza e dipendente di una società privata, avrebbe aggredito il minorenne e poi anche il fratello maggiore, causando loro traumi al volto giudicati guaribili in 30 giorni.

I fatti risalgono al 22 luglio 2023, le indagini sono partite dopo la denuncia delle vittime. L’uomo, ora arrestato dai carabinieri, è ai domiciliari con le accuse di tentata estorsione e lesioni pluriaggravate.

Invece di limitarsi ad allontanare due giovani, tra cui un minorenne, entrati in un lido di Monopoli (Bari) scavalcando dal retro invece di comprare una consumazione dall’ingresso principale, il 50enne addetto alla sicurezza Giuseppe Scattarella li avrebbe minacciati, chiedendo loro 20 euro a testa per poter andare via, per poi picchiare violentemente - insieme ad altri addetti del locale, non identificati - il più piccolo dei due, colpito con un forte schiaffo all’orecchio. A quel punto il fratello della vittima, già nel locale e intervenuto per fermare le violenze, è stato a sua volta colpito ripetutamente al volto.

Il pestaggio ha provocato nel minorenne la frattura delle ossa nasali (per le quali potrebbe essere costretto a operarsi in futuro) e un problema all’udito; nel più grande una ecchimosi al volto con prognosi di 5 giorni. I fatti risalgono alla sera tra il 21 e il 22 luglio scorso e Scattarella, arrestato dai carabinieri, è da qualche giorno ai domiciliari - su disposizione del gip di Bari Nicola Bonante - con le accuse di tentata estorsioni e lesioni pluriaggravate in concorso. Nell’ordinanza, il giudice ha rilevato «assoluta gratuità della condotta, efferatezza dell’azione, gravità» della stessa e l’"inaccettabilità di simili comportamenti da soggetto deputato al mantenimento dell’ordine». L’uomo, dipendente di una società di sicurezza, si sarebbe reso protagonista di "ripugnante e sproporzionata violenza» (scrive il pm nel capo d’imputazione), commessa «senza alcuna valida ragione» su chi avrebbe solamente dovuto accompagnare all’uscita.

Privacy Policy Cookie Policy