allarme nel barese

Piaga dei furti di olive: colpo sventato a Molfetta in contrada Corte Finestra

Matteo Diamante

Il fenomeno non si arresta. Le guardie campestri recuperano tre quintali. Gli agricoltori «Avvilente rischiare di perdere in una notte i frutti di un anno di lavoro»

MOLFETTA - L’anno appena iniziato si apre con le stesse difficoltà di quello appena trascorso. Almeno per per agricoltori e coltivatori. La campagna olivicola non è ancora terminata e, in questi primi giorni di gennaio, sta proseguendo tra le mille difficoltà. Prima fra tutte quella riguardante il furto delle olive a cui si aggiungono anche i furti di attrezzature agricole. Negli ultimi giorni sono state le guardie campestri a sventare l’ennesimo furto di olive, ben 3 quintali recuperati in un appezzamento di terra di Molfetta.

In un uliveto in contrada Corte Finestra, gli agenti del locale Consorzio, durante la quotidiana attività di perlustrazione dell’agro, hanno scoperto due sacchi di juta pieni di olive già fraudolentemente raccolte, pronte per essere poi portate via. L’intervento degli operatori di sicurezza ha consentito di recuperare sacchi e secchi colmi di olive. Dopo gli accertamenti di rito e la denuncia del proprietario ai militari della locale Compagnia dei Carabinieri, l’intero raccolto, 3 quintali, è stato riconsegnato al legittimo proprietario.

È una piaga che si rinnova di anno in anno e rende, uno dei momenti tanto attesi dagli olivicoltori del territorio, un vero e proprio incubo. I furti di olive nell’agro di Molfetta (caso purtroppo comune anche ad altri territori) è un fenomeno che sta divenendo sempre più diffuso nonostante il continuo monitoraggio delle forze dell’ordine. Soltanto negli ultimi due mesi ben cinque persone sono state colte in flagranza di reato per le quali è scattata soltanto la denuncia.

«Continuare in questo modo è avvilente - è stato il commento dell’ultimo agricoltore colpito da furti - per chi aspetta un anno per raccogliere i frutti di un lavoro meticoloso, faticoso con spese continue che non sto qui a raccontare. Furti di questo genere non si arrestano perché sembra sin troppo facile mettere a segno questi colpi, molti dei quali rimangono impuniti. È come se i furti nell’agro fossero reati di serie B».

Parole dure che sottolineano tutto lo sconforto di agricoltori e olivicoltori. «Il danno economico arrecato alle imprese agricole vittime dei furti è ingente - ha affermato Gennaro Sicolo, presidente regionale di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani - Abbiamo chiesto più volte l’istituzione di una polizia rurale regionale. Alla luce della recrudescenza dei fenomeni, torniamo a chiedere di utilizzare anche l’esercito per presidiare efficacemente il territorio». Tutto questo a Molfetta si sta verificando nonostante il piano predisposto dal Comune con la presenza di agenti di polizia locale, uomini della guardia di finanza e carabinieri a supportare le guardie campestri nella vigilanza delle aree rurali per arginare questo fenomeno, ma anche per cercare di scongiurare il danneggiamento degli alberi. I furti sono proseguiti praticamente per tutta la campagna olivicola nonostante i posti di blocco e i maggiori controlli a carico di quanti sorpresi a raccogliere olive senza le attrezzature necessaria.

A poco è valsa la campagna di sensibilizzazione per ottenere la collaborazione di potenziali acquirenti invitandoli a non acquistare olive di dubbia provenienza e anzi a segnalare eventuali situazioni sospette. Un anno da dimenticare per gli agricoltori del territorio a cui segue un futuro ulteriormente preoccupante.

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