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Mafia, estorsione e droga: ordini di carcerazione per 5 esponenti clan Parisi a Bari

Dovranno espiare pene che vanno dai 3 ai 9 anni di reclusione: nel 2016 furono raggiunti da un provvedimento cautelare nell’ambito dell’operazione denominata 'Do ut Des'

BARI - Cinque esponenti del clan Parisi di Bari, o considerati ad esso vicini, sono i destinatari degli ordini di carcerazione eseguiti l'altro ieri dalla Polizia di Stato ed emessi dalla Procura Generale della Repubblica del capoluogo pugliese (Ufficio Esecuzioni Penali). Dovranno espiare pene che vanno dai 3 ai 9 anni di reclusione, perché ritenuti responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, violazione della legge sulle armi, estorsioni e riciclaggio, con l’aggravante della mafiosità. Nel 2016 furono raggiunti da un provvedimento cautelare nell’ambito dell’operazione denominata 'Do ut Des'. L'indagine documentò l’attività criminale dell'organizzazione mafiosa, operativa a Bari e in alcuni comuni della provincia, attraverso il capillare e sistematico controllo del territorio.

Il clan Parisi avrebbe gestito, in situazione di monopolio, numerose attività illecite. Una egemonia sviluppata in maniera variegata, o anche attraverso il monitoraggio e la gestione degli alloggi di edilizia popolare e, soprattutto, attraverso l’infiltrazione all’interno dei cantieri edili. Le attività investigative, supportate dalle dichiarazioni di alcuni imprenditori taglieggiati, nonché da numerose attività tecniche, acquisirono elementi di responsabilità ritenuti convergenti e univoci a carico di una struttura criminale organizzata e diretta da Savino Parisi, 63 anni, con base operativa nel quartiere Japigia di Bari.

Le investigazioni accertarono che il clan sfruttava l’attività dell’imprenditoria edile, finendo per operare scelte aziendali di rilievo, comportandosi come un vero e proprio broker o intermediario che interviene sul mercato suggerendo, ma sostanzialmente imponendo, le proprie scelte da cui, naturalmente, guadagnava una percentuale sugli utili e sui compensi. Gli ordini di carcerazione hanno riguardato Michele Parisi, 56 anni, Giuseppe Parisi, 59, Battista Lovreglio, 65, Michele Genchi, 55, e Vito Sebastiano, 42.

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