Il caso
Bari, b&b abusivo a conduzione familiare: arrivano i sigilli della Polizia locale
La struttura extralberghiera a Madonnella era pubblicizzata sui siti specializzati
BARI - Sulla carta sembrava una regolare attività. Con tanto di annunci sui siti specializzati. Location centralissima, dotata di ogni servizio e ideale per i turisti. A due passi dal lungomare ma anche dalla stazione centrale. Peccato però che non avesse alcun tipo di autorizzazione. Nessuna istanza allo sportello comunale, niente Scia (la segnalazione certificata di inizio attività) e nessuna traccia di alcuna documentazione. La polizia locale di Bari fa finire nella propria rete dei controlli un altro b&b abusivo.
Questa volta gli agenti hanno scovato una struttura extralberghiera, a conduzione familiare (almeno come dichiarato dalla proprietaria durante l’ispezione) nel quartiere Madonnella. Grazie ad alcune segnalazioni ma anche all’incessante incrocio dei dati – tra tributi, anagrafe, uffici comunali e siti specializzati per soggiorni e vacanze in città – gli agenti del nucleo Annona, coordinati dal dirigente Michele Cassano, hanno individuato la struttura irregolare disponendone l’immediata chiusura e accertando una violazione che comporta una sanzione amministrativa che varia da un minimo di 5mila sino a un massimo di 10mila euro.
Quello dei b&b irregolari, al pari di altre strutture extralberghiere, sta diventando un fenomeno abbastanza diffuso in città. E che non conosce confini di quartiere. Appartamenti, bassi, sottoscala che diventano improvvisamente residenze per turisti e visitatori di passaggio. Un abusivismo che danneggia soprattutto i professionisti del settore, i gestori con regolari autorizzazioni e l’immagine turistica della città. Da qui i controlli intensi disposti dal Comune, soprattutto negli ultimi mesi. Basti pensare che secondo l’ultima indagine comunale nel periodo compreso tra il 18 febbraio e il 18 luglio scorso, gli agenti della polizia locale e dell’Annona hanno effettuato ben 116 ispezioni per un totale di 252 violazioni contestate a vario titolo, dalla mancata esposizione dei prezzi sino alla presenza di un numero maggiore di posti letto rispetto a quelli autorizzati. Durante i controlli sono state anche scoperte otto strutture abusive, di cui 2 per inosservanza degli obblighi di dimora e una per mancanza di Scia, mentre le altre 5 sono in fase di istruttoria. Sedici invece le strutture irregolari nella presentazione della scia per b&b, affittacamere e case vacanza.
E l’indagine statistica fotografa anche una nuova mappa delle strutture. Gli ultimi cinque mesi hanno fatto registrare il boom degli affitti brevi – quelli che per legge non possono superare i 30 giorni – passati da 1439 di febbraio ai 1901 di luglio, con un più 462 strutture. Nell’extralberghiero invece l’incremento è stato di 485 residenze in più, portando a 2mila e 275 il numero complessivo. In testa gli affittacamere, passati da 126 a 161, mentre i b&b hanno registrato una leggera flessione, perdendo 12 unità, di cui 3 imprenditoriali e 9 a conduzione familiare. Sostanzialmente stabili invece le case per ferie (ce ne sono appena 3) e le case vacanze passate da 16 a 18. Immutato invece il quadro delle 38 strutture alberghiere suddivise tra 30 alberghi, un alloggio diffuso e 7 residence. Una nuova tendenza sulla quale il Comune intende mettere ordine e scovare il sommerso attraverso l’introduzione della tassa di soggiorno, il balzello giornaliero, compreso tra 1,50 e 4 euro, per i non residenti che soggiornano in città. L’imposta potrebbe entrare in vigore entro la fine di ottobre in attesa della delibera della giunta comunale sulle tariffe definitive.