Economia
Popolare Bari: da Mcc finanziamento 60 milioni per capitale
Per soddisfare indici dopo fine periodo transitorio
BARI - Mediocredito centrale sostiene il capitale della controllata Banca Popolare di Bari con un finanziamento subordinato da 60 milioni di euro, consentendo così all’istituto pugliese di soddisfare i requisiti patrimoniali di legge.
Come si legge nel comunicato sui conti 2022, il cda della Popolare «ha approvato l’assunzione di un finanziamento subordinato concesso dalla capogruppo Mediocredito Centrale, per un ammontare pari a 60 milioni di euro, al tasso del 10,75%, durata pari a 10 anni con opzione di rimborso dopo 5 anni, computabile nel capitale di classe 2 della Banca».
L’operazione si è resa necessaria dopo che dal primo gennaio erano terminate le norme transitorie Covid sul trattamento dei capitale dei titoli di stato. Il finanziamento «pertanto è finalizzato a rafforzare, prospetticamente, dall’esercizio 2023, il buffer patrimoniale della banca rispetto al requisito minimo regolamentare previsto per il Total capital ratio».
POP BARI NEL 2022 RIDUCE PERDITA A 45,34 MILIONI
Banca Popolare di Bari chiude il 2022 con una perdita di 45,34 milioni di euro rispetto al rosso di 170 milioni del 2021. Come si legge in una nota sul risultato hannoo inciso le rettifiche di valore (seppure in riduzione), gli accantonamenti e «la valutazione delle quote Oicr. di proprietà e relative a operazioni precedenti al periodo di Amministrazione Straordinaria».
Gli impieghi alla clientela sono pari a 5,30 miliardi di eur in crescita del 4,4% rispetto al dato di fine 2021 (5,08 miliardi di euro).
La raccolta diretta si attesta stabilmente a 6,39 miliardi di euro (6,36 miliardi di euro al 31 dicembre 2021, +0,6%). Stabile anche la raccolta indiretta, pari a 3,67 miliardi di euro al 31 dicembre 2022 (3,70 miliardi di euro a fine 2021.
I costi operativi registrano una flessione del 18,4% passando dai 319,60 milioni di euro dell’esercizio precedente ai 260,85 milioni di euro al 31 dicembre 2022, essenzialmente riconducibile a una contrazione delle spese per il personale (127,01 milioni di euro vs 195,75 milioni di euro, -35,1%), anche per la presenza nel 2021 dell’accantonamento straordinario al «Fondo esodi incentivati», e delle altre spese amministrative (87,14 milioni di euro vs 95,11 milioni di euro, -8,4%), in parte compensata da un significativo incremento degli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (42,09 milioni vs 25,28 milioni di euro, +66,5%).