Il fenomeno

Azione, ciak, si gira! Bari come Cinecittà

Maria Grazia Rongo

Vicoli, strade, costa e campagne trasformati in un set a cielo aperto. Produzioni ammaliate dalla nostra terra

Bari novella Cinecittà, è tutta un set. Mai come nel 2022 la città è stata location di produzioni filmiche che stiamo ritrovando al cinema e in televisione.

Da ieri è in tv su Paramount+ la serie - ispirata agli «spaghetti western» - That dirty black bag («Quella sporca sacca nera»), diretta da Mauro Aragoni e Brian O'Malley per Palomar Mediawan e Bron Studios. Il Far west della serie è la nostra Murgia, con tra le altre Altamura, Spinazzola e Gravina a far da sfondo alla ricerca dell’oro dei protagonisti. Alcune scene sono state girate anche a Bari Vecchia e San Cataldo. Gli interni delle varie ambientazioni sono stati ricostruiti negli spazi della Fiera del Levante, in pieno periodo Covid.

SET E DINTORNI Durante l’anno appena trascorso i set a Bari si sono avvicendati uno dopo l’altro, anzi in alcuni casi hanno anche convissuto in città, spartendosi equamente le giornate per le riprese che spesso ritraggono gli stessi luoghi ormai iconici. Nei medesimi giorni in cui a Bari si girava la seconda stagione di Lolita, da maggio a luglio 2022, c’erano anche altri ciak, quelli della serie targata ancora una volta Rai Fiction (questa volta con Clemart) del maresciallo Fenoglio, con Alessio Boni nella parte del protagonista dei romanzi di Gianrico Carofiglio, diretta da Alessandro Casale che dovrebbe andare in tv tra la fine di marzo e i primi di aprile.

Nel cast tanti attori baresi, tra i quali Paolo Sassanelli. E qui rivedremo anche Bianca Nappi (l’attrice originaria di Trani che nella fiction su Lolita interpreta la migliore amica della poliziotta) che nei giorni delle riprese ha dovuto letteralmente dividersi tra i due set.

IL MOSTRO DI BARI E c’è un film molto atteso che è stato girato a Bari a inizio 2022, che affonda le sue radici nella storia della cronaca nera cittadina. Negli anni Cinquanta Bari assurse agli orrori delle cronache per quella che è considerata la prima strage famigliare italiana, quando Franco Percoco, nel 1956, appena ventiseienne, uccise madre, padre e fratello e visse con i loro cadaveri in casa per circa due settimane, addirittura organizzando feste con gli amici ignari. Nel 2012 lo scrittore barese Marcello Introna scrisse il suo primo romanzo, Percoco (edito da Il Grillo, poi ripubblicato nel 2016 da Mondadori) ispirandosi alla vicenda.

E ora il film, Happy days-La vera storia del mostro di Bari per la regia di Pierluigi Ferrandini prodotto da Altre Storie di Cesare Fragnelli e Rai Cinema.

PRODUZIONI E l’elenco delle produzioni per il 2022 è davvero lungo: si va da Questa notte parlami dell'Africa per la regia di Carolina Boco e Luca Lavopa, prodotto da Draka Production, a Il grande male di Mario Tani, per Mac Film; e poi, La prima regola, regista Massimiliano D'Epiro, a produrre Dinamo Film e Golden Art; un’altra serie, Il Patriarca con l’attore romano Claudio Amendola, prodotto da Cam Film; Septimo di Renato De Maria per Picomedia.

DISAGI E GLORIA Spesso il disagio di dover chiudere le strade per allestire i set è mal sopportato dai baresi, perché ciò comporta dover parcheggiare l’auto lontano dalla propria abitazione e scegliere percorsi alternativi ai soliti per andare a lavoro, ma poi quando Bari appare in tv in prima serata, l’orgoglio ha la meglio e si dimentica tutto. Come è accaduto domenica scorsa nella terza puntata di Lolita, quando sul piccolo schermo tra le immagini che ritraggono Bari in tutta la sua bellezza, è apparsa quella del grande striscione svettante dal frangiflutto di fronte al lungomare Nazario Sauro, che ha caratterizzato la stagione turistica estiva, molto apprezzato dai visitatori che ne hanno postato la foto in ogni dove: «Sii felice. Sei a Bari».

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