Il caso

PopBari, indagine in Vaticano: spunta l’ombra di Becciu

Massimiliano Scagliarini

I soldi dell’Obolo di San Pietro sono stati usati per comprare l’Hotel delle Nazioni

BARI - E alla fine si scopre che negli antichi muri dell’hotel Delle Nazioni, l’unico cinque stelle del capoluogo pugliese, sono finiti - dopo aver girato per mezza Europa - i soldi dell’Obolo di San Pietro. Le offerte che il Vaticano raccoglie nelle sue basiliche per destinarle a opere di carità hanno insomma contribuito a una operazione finanziaria collegata allo scandalo della Popolare di Bari. O meglio al crac della Immobil con e della Logistica Sud, società controllate al 100% dalla Maiora dell’imprenditore Vito Fusillo.

La Procura di Bari ha fatto notificare il 6 dicembre gli avvisi di conclusione delle indagini a dieci persone, coincidenza interessante se solo si pensa che l’albergo simbolo di Bari è finito in pancia a un fondo immobiliare che si chiama San Nicola e che - in base alle indagini - sembrerebbe essere stato alimentato, tramite il fondo lussemburghese Athena, dai soldi di un conto svizzero del Papa.

Il procuratore di Bari, Roberto Rossi, e il pm Lamberto Marazia lo hanno scoperto (valorizzando la consulenza tecnica del commercialista Massimiliano Cassano) grazie ad una rogatoria internazionale cui le autorità di Oltretevere hanno risposto inviando un hard disk di documenti. Sono quelli alla base del processo nei confronti del cardinale Angelo Becciu per la gestione dei soldi della Segreteria di Stato. E la pistola fumante che collega le due vicende è una lettera del 16 dicembre 2013 con cui Becciu, allora sostituto per gli Affari generali, ordinava alla Banca svizzera italiana di utilizzare un finanziamento da 30 milioni di dollari per acquistare quote del fondo lussemburghese Athena Capital Commodities. Quello in cui, nel corso degli anni, il Vaticano investirà 205 milioni di dollari (pari a 277 milioni di euro) e che verrà usato anche per comprare l’ormai celebre palazzo londinese di Sloane Square...

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