Caro energia
Bari, in Comune arriva un'altra stangata: bollette per 5,7 milioni di euro
La cifra stanziata si riferisce all'ultimo trimestre dell’anno. Nel 2022 spesa energetica pari a 16 milioni
BARI - Già esauriti i fondi stanziati a metà settembre. Risultati «insufficienti» a coprire i costi dell’ultimo trimestre dell’anno. E così in «zona Cesarini» arriva un altro stanziamento d’urgenza, pari a circa 5,7 milioni di euro per coprire le spese delle utenze di ottobre, novembre e dicembre.
CARO ENERGIA - Il Comune di Bari fa ancora una volta i conti con il caro bolletta. Il rincaro sui costi dell’energia che sta travolgendo non solo famiglie e imprese, ma anche i conti degli enti locali. Rischiando di paralizzare i servizi e di lasciare al buio e senza energia pezzi di città o semplicemente gli uffici e le strutture comunali.
SECONDA TRANCHE - Nelle scorse ore la ripartizione Patrimonio è stata costretta a chiedere alla Ragioneria un’ulteriore tranche, dopo i 3,4 milioni già ottenuti lo scorso 15 settembre. «Considerato – scrivono gli uffici - che la predetta somma, ad oggi, a causa dei noti aumenti dei costi di energia elettrica, è giunta ad esaurimento è pertanto necessario un ulteriore stanziamento».
In sostanza negli ultimi quattro mesi dell’anno il Comune di Bari ha dovuto trovare e spendere ben 9 milioni per far fronte al rincaro energia, una somma superiore – sembrerà paradossale, ma non lo è – alla cifra che solo a inizio anno gli uffici avevano stimato per tutto il 2022 e pari a 7,2 milioni di euro. Ora la spesa sarà complessivamente di 16 milioni per tutto l’anno.
EFFETTO BELLICO - Previsioni di gennaio che non potevano tenere conto della successiva tempesta iniziata a febbraio, tra guerra della Russia in Ucraina, aumento delle materie prime, prezzi alle stelle dell’energia e le infinte turbolenze del mercato internazionale. Una situazione quindi insostenibile non solo per la tenuta del tessuto economico e sociale ma anche per i bilanci dei Comuni, come denunciato più volte in sede Anci dal presidente e sindaco Antonio Decaro, sia durante gli ultimi mesi del governo Draghi sia ora con l’inizio dell’esecutivo Meloni: «I Comuni hanno bisogno di aiuti dallo Stato. Da soli non reggono più».
DESTINAZIONI - Questi 5,7 milioni di fine anno andranno a finanziare in particolar modo la pubblica illuminazione con ben 4,3 milioni di euro, nonostante tutti gli interventi di efficientamento energetico con la scelta, da diversi anni, di ricorrere a punti luci a led e a basso consumo. Le restanti somme sono tutte spalmate invece su varie apparecchiature e strutture, dai 164mila euro per il funzionamento dei semafori ai 144mila del Comando della polizia municipale. Ma non solo. Ci sono da pagare le utenze delle sedi di rappresentanza dei cinque Municipi, di varie ripartizioni comunali (come Lavori Pubblici, Personale, Ambiente, Urbanistica, Ufficio Elettorale, Avvocatura, Contratti e Appalti, Ragioneria) e di strutture che offrono servizi. Basti pensare agli oltre 58mila euro per le utenze del mercato generale e dei mercati coperti rionali, ai 78mila e 600 euro per finanziare e non fermare tutti i servizi cimiteriali, inclusa l’illuminazione delle necropoli, ai 30 mila per asili e scuole e ai 16mila e 700 per Porta Futuro, lo sportello per orientare al mondo del lavoro.
Nella lista figurano anche i 2mila euro per lo Stadio San Nicola e i 55mila per gli impianti sportivi. Insomma, tempi bui anche per il Comune che, non a caso, per questo Natale ha deciso di rimodulare e risparmiare anche sulle luci natalizie. Le luminarie ci sono, ma saranno accese solo dalle 18 in poi e sino all’una e 30 di notte. Stessa decisione anche per diversi commercianti: basta farsi un giro tra le vie dei quartieri per notare l’accensione delle insegne a partire dalle 18.