il contenzioso
Nodo ferroviario di Bari: il Tar respinge il ricorso
Bocciate le tesi degli ambientalisti, i lavori procedono. Già effettuate opere per 80 milioni di euro. Contestate procedure e impatto ambientale
BARI - I ritardi nel procedimento di aggiudicazione dei lavori possono giustificare la proroga della dichiarazione di pubblica utilità su cui si basano gli espropri. È su questa base che il Tar di Bari ha respinto uno dei ricorsi presentati contro l’appalto del Nodo ferroviario di Bari, quello presentato dal Gruppo di intervento giuridico (una associazione ambientalista con sede in Sardegna), che si aggiunge all’altro di alcuni proprietari delle aree di Lama San Giorgio (Triggiano) che sarà invece discusso il 16 novembre dopo che il Consiglio di Stato ha ribaltato la sospensiva concessa in estate.
L’associazione ecologista aveva impugnato la proroga di due anni della dichiarazione di pubblica utilità, firmata a luglio, e ha tentato di far entrare anche in questo ricorso l’argomento dell’altro (ovvero l’illegittimità del tracciato scelto per il Nodo, che passerebbe in aree di pregio ambientale). Ma i giudici hanno ritenuto inammissibile sia l’impugnazione dell’autorizzazione paesaggistica in deroga rilasciata dalla Regione (difesa dall’avvocato Anna Bucci), sia la presunta violazione di alcuni nuovi vincoli inseriti a maggio nel Pptr (il piano paesaggistico): il...