La decisione
Bari, appalti sospetti e corruzione all'ex Provincia: prosciolta assessora Maurodinoia
Insussistenza accuse o prescrizione per altri 19, due a giudizio
BARI - La gup del Tribunale di Bari Valeria Isabella Valenzi ha disposto il non luogo a procedere nei confronti di 10 dei 22 imputati, tra i quali l’assessora regionale pugliese ai Trasporti Anita Maurodinoia, al termine dell’udienza preliminare su presunti episodi di corruzione, falso, frode in pubbliche forniture, turbativa d’asta e truffa ai danni dell’ex Provincia di Bari.
Per l’assessora, che all’epoca dei fatti contestati era vicepresidente del Consiglio provinciale di Bari, la giudice ha ritenuto l’insussistenza dell’accusa di corruzione relativa alla esecuzione gratuita di lavori in casa e forniture di generi alimentari da parte di un imprenditore in cambio dell’affidamento di appalti. Da questa accusa è stato prosciolto "perché il fatto non sussiste» anche il marito dell’assessora, Alessandro Cataldo.
Maurodinonia è stata, inoltre, prosciolta per prescrizione del reato dall’accusa di falso ideologico, relativa al rimborso di circa 700 euro ottenuto nell’ottobre 2011 per un viaggio a Roma, ufficialmente fatto per impegni istituzionali e invece - secondo l’accusa - per scopi privati.
La gup ha ritenuto insussistente anche l’accusa di truffa contestata ad altri tre imputati, tutti dirigenti provinciali, per il buffet da 700 euro pagato con i soldi pubblici per festeggiare l’onomastico dell’allora presidente del Consiglio provinciale.
LA REPLICA DELL'ASSESSORA - «Oggi mi sembra di festeggiare il mio compleanno con circa 10 anni in meno, il tempo trascorso per dimostrare l’estraneità ai fatti che mi sono stati contestati. Sin dal primo momento di questo lungo e angosciato periodo, ho sempre avuto fiducia nella magistratura, confortata dalla mia coscienza e dalla speranza di poter rimuovere una macchia di fango che non solo mi ha ingiustamente preso in pieno, ma con i suoi schizzi, purtroppo, ha colpito la mia famiglia ed in modo particolare le mie figlie, al tempo troppo piccole per capire». Lo scrive su Facebook l’assessora regionale Anita Maurodonia, che ieri è stata prosciolta dalle accuse di corruzione e falso al termine di un procedimento penale durato quasi dieci anni dall’avvio delle indagini. «La speranza - prosegue - la fiducia nella giustizia e una buona dose di testardaggine, mi hanno dato la forza e il coraggio di andare avanti e di lavorare nelle varie Istituzioni».
Tra l’assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, suo marito Alessandro Cataldo e gli imprenditori Partipilo che avevano ottenuto appalti con l’ex Provincia di Bari quando l’assessora era vicepresidente, tra il 2011 e il 2021, è emersa «l'esistenza di relazioni amicali assolutamente inopportune che, tuttavia, non superano la soglia del fondato sospetto in merito al loro coinvolgimento» in vicende corruttive, «difettando la prova di un collegamento tra le regalie/utilità erogate e gli affidamenti aggiudicati dalle imprese riconducibili a Partipilo, tale da rendere sostenibile l'accusa di corruzione». E’ la motivazione alla base del proscioglimento di Maurodinoia e degli altri imputati per questa vicenda, nell’ambito dell’udienza preliminare che si è conclusa ieri dopo cinque anni su presunti episodi di corruzione, falso, frode in pubbliche forniture, turbativa d’asta e truffa ai danni dell’ex Provincia di Bari. L’assessora e il marito erano accusati di corruzione per aver ottenuto - riteneva la Procura - l'esecuzione gratuita di lavori in casa e forniture di generi alimentari da parte degli imprenditori Partipilo in cambio dell’affidamento di appalti. Maurodinoia e altri 19 imputati sono stati prosciolti anche da tutte le altre accuse di vicende corruttive e truffe perché ormai prescritte. Il giudice ha inoltre prosciolto nel merito dal reato di corruzione, per non aver commesso il fatto, anche l’ex dirigente provinciale Cataldo Lastella, rinviato però a giudizio per falso.