LA DENUNCIA
L'allarme dell'Ance: «Imprese non qualificate infettano il mercato del lavoro»
Il presidente dei costruttori di Bari e Bat Fragasso ai Prefetti: «La ripresa avviene in modo illegale»
BARI - «L'ingresso nel mercato di imprese non qualificate sta mettendo a rischio la ripresa sana del settore anche nel nostro territorio, con riflessi negativi sulla sicurezza sul lavoro e sul costo dei materiali». Queste le dichiarazioni del presidente di Ance Bari e BAT Beppe Fragasso al termine degli incontri che l’associazione dei costruttori baresi ha avuto coi prefetti di Bari Antonia Bellomo e della BAT Maurizio Valiante insieme ai rappresentanti di Confcooperative Bari Bat e Legacoop Puglia.
«Abbiamo segnalato ai prefetti che negli ultimi sei mesi del 2021 - sottolinea Fragasso - sono nate nel nostro territorio oltre 350 imprese edili, molte delle quali provenienti da settori non appartenenti a quello delle costruzioni e con ogni probabilità non adeguatamente qualificate; tali imprese generano concorrenza sleale in un mercato già in grave difficoltà per la carenza di materiali e manodopera. Il rischio concreto è la realizzazione di lavori non a regola d’arte e la scarsa attenzione al tema della sicurezza sul lavoro. Dietro queste imprese, peraltro, potrebbero celarsi anche soggetti con intenti illeciti se non, addirittura, legati alla criminalità organizzata. È da tempo che Ance richiede al Governo di introdurre delle norme per la qualificazione delle imprese che lavorano nell’edilizia privata, anche a tutela delle aziende regolari, cosa che abbiamo ricordato ai prefetti».
Sul fronte dei cantieri pubblici - riferisce una nota - è stato evidenziato «un paradossale scenario che potrebbe concretizzarsi a causa del caro materiali, proprio adesso che iniziano ad arrivare le risorse del PNRR: le gare per le opere pubbliche con basi d’asta inadeguate o andranno deserte o saranno aggiudicate a imprese sane che faranno fatica a portare a compimento le opere oppure, peggio, saranno appannaggio di imprese interessate a investire denaro di dubbia provenienza». Affrontato anche il tema dei numerosi cambi in corsa delle regole riguardanti i bonus, col Governo che nel recente decreto 'Sostegni ter' ha limitato la possibilità della cessione multipla del credito d’imposta per ridurre il rischio frodi. «È indispensabile - conclude Fragasso - che il Governo quanto prima introduca un correttivo a quella previsione: non si può pensare di combattere le frodi, cosa buona e giusta, penalizzando imprese sane e migliaia di cittadini interessati a riqualificare in chiave energetica e antisismica le proprie abitazioni»